Mercato grande = grande opportunità. Una formula quasi matematica ha guidato la crescita internazionale di Poltrona Frau a partire dal più promettente bacino mondiale di consumo. “Il nostro successo in Cina nasce da lontano, da una strategia fondata su un team locale e dall’apertura nel 2013 del nostro primo negozio diretto a Shanghai, utilizzato come modello per l’espansione”, ha ricordato Nicola Coropulis, brand manager dell’azienda con sede a Tolentino (Macerata), durante il quarto summit di Pambianco dedicato al design e organizzato con Interni Magazine e Federlegno Arredo. Da allora il successo è stato costante e crescente. Oggi, ha evidenziato Coropulis, la Cina è il primo mercato estero di Poltrona Frau, presente nell’ex Impero celeste con 18 monomarca. “Il consumatore cinese è attento ai marchi, alla qualità e a ciò che accade nel mondo”.
La strategia distributiva di Poltrona Frau è fondata sulla comunicazione dei valori del brand, di una lunga storia connessa all’artigianalità e al made in Italy. Shop in shop, spazi brandizzati nei multimarca e negozi monobrand sono le formule naturali per raccontare questa storia di azienda nata in Italia e proiettata all’estero per interpretare i gusti di una clientela che, ha affermato Coropulis, “apprezza l’eccellenza dei materiali, la qualità e il design del prodotto finito, il livello del servizio. Qualcosa che viene da lontano e vive nel presente. Il cliente Poltrona Frau si riconosce in questi valori”.
Con il tempo, da azienda specializzata nell’imbottito in pelle, Poltrona Frau ha potenziato l’offerta inserendo nuovi prodotti. “Abbiamo costruito un mondo attorno all’imbottito, un mondo in grado di di esprimere al meglio i valori della marca: mobili, complementi d’arredo, tappeti, lampade ed oggettistica”, ha precisato Coropulis.
Oggi Poltrona Frau opera in tre ambiti distinti: residenziale, contract e interiors in motion. Quest’ultimo è legato alla realizzazione di interni per auto, treni, yacht e in generale per tutto ciò che è in movimento e nei confronti del quale, afferma Coropulis, “c’è un travaso di competenze che salda l’innovazione tecnologica con il saper fare artigianale nel mondo della pelle”.