Nel centro di Roma, dalla riqualificazione e fusione di tre corpi di fabbrica esistenti (3.500 metri quadri totali), nascono nuove residenze firmate dall’archistar Jean Nouvel e volute da Alda Fendi e dalla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, da lei sostenuta insieme alle figlie Giovanna e Alessia Caruso Fendi che, pur mantenendo la sua originaria sede al Foro Traiano, ha predisposto una galleria espositiva nel nuovo palazzo.
Il palazzo, che prende il nome di Rhinoceros e sarà aperto al pubblico da domani sabato 13 ottobre, in accordo con il Museo dell’Ermitage, ospiterà spazi espositivi, negozi culturali che si affacciano su strada e 24 appartamenti (più una foresteria dedicata alla Fondazione) aperti agli amanti dell’arte e a chiunque possa permettersi di risiedervi.
“Progettare architetture a Roma è un lavoro molto delicato – spiega Nouvel – perché bisogna rispettare le architetture storiche cercando di mantenersi sobri. Sulle facciate abbiamo, dunque, mantenuto tutto ciò che avrebbe potuto testimoniare il passaggio del tempo per evidenziare meglio le diverse stratificazioni”.
I cambiamenti principali riguardano l’interno degli edifici: è stato sviluppato un particolare processo che consiste nella stampa di fotografie di persiane interne che mostrano parti degli appartamenti prima dei lavori. Queste foto creano trompe-l’oeil interni ed esterni assorbendo la luce naturale come riflettori.
Un forte contrasto è dato, poi, dall’introduzione di arredi contemporanei come cucine e bagni, blocchi di acciaio inossidabile che si contrappongono con le patine delle pareti, rivelazioni dei diversi strati di vernice, crepe e materiali eterogenei. Interpretazione plastica del passaggio del tempo e della sedimentazione.
“Si crea così un contrasto ottimale tra gli oggetti della vita di oggi e ciò che rimane di questo mondo antico che li accoglie: i vecchi pavimenti piastrellati conservati, le nuove strutture metalliche per gli architravi, i pali e le scale segnano definitivamente un nuovo livello nella sedimentazione storica. È un gioco di incontri, tempi telescopici, dai tempi più antichi a quelli più moderni”, conclude Nouvel.