Jacuzzi ha trasferito la sede di produzione di alcuni modelli di spa dal Nord-America in Italia, a Valvasone Arzene (Pordenone), dove le linee di fabbricazione sono già attive. E a Milano il quartier generale europeo.
Una decisione, che – spiega la stessa azienda – “integra e supporta l’apertura avvenuta da pochi mesi dell’Head Quarter Europeo Jacuzzi Emea a Milano e rientra nella strategia dell’azienda di potenziare la propria presenza in Europa e Asia nel mercato delle spa”. Questo per far fronte alla “crescente richiesta per questa categoria di prodotti, dovuta in particolare allo sviluppo del turismo del wellness”. Insomma, Jacuzzi è pronta a spingere sull’acceleratore e “punta a superare la propria quota di mercato del 20% nei prossimi tre anni con investimenti in R&D che superano il milione di euro”.
Lo spostamento dipende dalla decisione di collocare la produzione delle spa “in prossimità dei principali Paesi potenziali acquirenti”, e cioè Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera, Paesi Scandinavi, Russia e Italia. Una strategia che per Jacuzzi “risponde alla necessità dei nuovi segmenti di mercato, sviluppando allo stesso tempo innovazione in funzione delle preferenze dei consumatori”.
“Nei prossimi 3 anni Jacuzzi otterrà un incremento del 50% per volumi produttivi e di affari nel mercato: il nostro obiettivo è quello di accrescere la nostra quota per l’area Europa al di sopra del 20%”, dichiara Fabio Felisi numero uno di Jacuzzi Emea-Asia. E i numeri previsti sono incoraggianti: il turismo legato al wellness è in forte crescita e continuerà la sua scalata anche negli anni a venire: secondo il Global Wellness Summit (Gws) che ogni anno organizza la conferenza internazionale del settore, l’Europa a livello mondiale, rappresenta il cuore del turismo del wellness e del beauty, e, solo in Italia ha un valore che supera i 2 miliardi di euro annui. Un bella fetta di torta che non passerà per gli Usa, almeno direttamente.