Quest’anno la rivista di design Interni, in occasione del FuoriSalone, ha proposto una riflessione intorno al tema “Legacy”, ovvero “eredità”, partendo dal celebre aforisma di Bernardo di Chartres. “Noi siamo come nani sulle spalle dei giganti ai quali ci appoggiamo – disse il filosofo nel 1120 – così che possiamo vedere più cose e più lontano, perché siamo sostenuti e innalzati dalla statura dei giganti ai quali ci appoggiamo” e sintetizzò i pilastri su cui si fonda il progresso: il sostegno dei grandi maestri del passato e le giovani generazioni. Così la Cà Granda, oggi Università Statale di Milano, si è animata di installazioni che rappresentano le risposte dei più influenti designer e architetti internazionali che hanno fornito la loro personale interpretazione del concetto di eredità.
La mostra evento “Interni Legacy” ha voluto riflettere sulla possibile eredità del progetto nel tempo in termini di ricerca, tecnologie, materiali, espressioni figurative, ma anche dal punto di vista del gesto legato alla cultura della sostenibilità e della riduzione degli sprechi, attraverso progetti che hanno toccato più ambiti, dalla microarchitettonica al paesaggio urbano, dagli interni all’oggetto d’arredo.
Tra i progettisti che hanno partecipato all’edizione 2012, anche Massimo Iosa Ghini, tra i più quotati architetti italiani, con un’opera intitolata “Quattro punti per una torre”. L’idea dell’installazione – ha commentato Iosa Ghini – è di sfruttare il concetto primordiale del monolite (simbolo dell’eredità del passato), l’intero blocco massiccio di materiale lapideo dal quale, da sempre, hanno preso vita architetture e sculture”. Ispirandosi a questa imagine, l’architetto di origini bolognesi, ha progettato una torre a stelo di oltre 9 metri di altezza realizzata in struttura rivestita da grandi lastre ceramiche (300×150) che svelano un segreto: da un taglio curvo sulle pareti emerge un particolare gioco di luci tramite l’uso di tecnologia a led che rappresenta simbolicamente il movimento del pensiero. Infine, alla base della torre è presente una balaustra in cristallo.
“Il messaggio che vuole trasmettere questa installazione è quello di incoraggiare a raccogliere un’eredità e di non lasciar perdere le proprie radici rielaborando la tradizione con creatività e innovazione tecnologica e in modo sempre diverso, anche se si parte da elementi già conosciuti. I partner del progetto sono FMG Fabbrica Marmi e Graniti (per le lastre ceramiche), iGuzzini (per l’illuminazione), Faraone (per la balaustra) e Tecnovision (per i maxischermi)”.