All’interno del progetto Designer Club, Natuzzi ha lanciato il primo contest rivolto alla creatività del Paese più dinamico per il suo business.
La Cina possiede un patrimonio di talenti a cui le aziende italiane di design possono attingere, ottenendo, perché no, un valore aggiunto in termini di visibilità e di business. Il primo progetto di un brand italiano per la valorizzazione del design cinese è stato creato da Natuzzi. Il gruppo leader del total living opera da quindici anni nel Paese, dove oggi dispone di un team composto da 65 addetti. “Questo è the place to be, il mercato che ci sta offendo le migliori soddisfazioni con una crescita a doppia cifra” racconta Pasquale Junior Natuzzi, chief marketing & communication officer del gruppo con sede a Santeramo in Colle (Bari). E se già ora dall’area Asia Pacific dipende un quarto del fatturato a marchio Natuzzi Italia, la società si sta organizzando per essere pronta al cambio di marcia. Tra le scelte strategiche per lo sviluppo nel Paese chiave del Far East compare la creazione del Natuzzi Designer Club, inaugurato lo scorso maggio con l’obiettivo di unire e sostenere gli architetti e i designer che operano in Cina. Un percorso lungo un anno ha dato vita prima al club, con masterclass itineranti tenute dagli architetti “storici” di Natuzzi, e all’evento più importante organizzato in Cina e andato in scena durante l’ultimo Salone del Mobile di Shanghai: Natuzzi Design Award. Il concorso, il cui tema era l’interpretazione del concetto di “harmony maker” legato all’idea di abitare del brand Natuzzi Italia, ha visto un coinvolgimento superiore alle aspettative degli organizzatori. “Sono arrivati 1.600 progetti da designer indipendenti, studi di architettura e studenti”, racconta Natuzzi. “Sono rimasto impressionato non solo per il livello qualitativo, ma anche per la cura dei dettagli”. A prevalere nel contest è stato il progetto ‘A spiritual home – Natuzzi harmonious home’, ideato da Liu Shida e Wang Xi, i cui elementi ripresi dai dipinti tradizionali cinesi si sono armonizzati con un design d’avanguardia. “Siamo soddisfatti – ha affermato Natuzzi – perché il progetto Designer Club ci ha portato a interagire con la comunità creativa cinese, approfondendo la conoscenza dei trend in evoluzione tra i nuovi designer”. L’iniziativa sarà ripetuta nel 2018 con un’accezione più orientata a design, estetica ed arte per arrivare allo sviluppo di limited edition di prodotti per la casa. A quando una “firma” cinese sui mobili Natuzzi? “Non sarebbe una novità – replica Pasquale Junior – già 15 anni fa abbiamo realizzato dei prodotti in collaborazione con designer locali. Questa però è l’occasione per far nascere qualcosa di più”.
di Andrea Guolo