E’ stato un anno positivo il 2013 per Foscarini, celebrato mercoledì sera con 5 Menzioni d’Onore alla Premiazione del XXIII Compasso d’Oro, tra le quali una per Aplomb di Paolo Lucidi e Luca Pevere e premiato anche per il progetto editoriale Inventario. Il fatturato di 42,5 milioni di euro ha, infatti, registrato un lieve incremento rispetto ai 41,6 milioni del 2012. Un impulso alle vendita è arrivato anche dai prodotti realizzati in collaborazione con Diesel che, secondo le parole di Alessandro Vecchiato, co-fondatore con Carlo Urbinati di Foscarini, “sta andando molto bene e vale oggi circa l’8% del fatturato con 3,5 milioni di euro.”
Anche i primi 5 mesi dell’anno in corso si stanno dimostrando positivi, con una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie a Stati Uniti e Far East che si confermano mercati trainanti in contrapposizione con un’Europa ancora ferma.
Sembra, dunque, funzionare la strategia distributiva dell’azienda veneta che punta prevalentemente sui multimarca. I punti vendita clienti sono 2.800 distribuiti in 88 Paesi nel mondo, mentre i negozi diretti sono solo due: Spazio Soho a New York e Spazio Brera a Milano. “Scopo dei monomarca è la ‘rappresentanza’ – prosegue Vecchiato – si pongono infatti come vetrine per comunicare il mood del marchio. Tra i multibrand, sono i negozi di illuminazione ad ottenere le vendite maggiori mentre quelli di mobili sono importanti per l’immagine. Perché fungono da ‘vetrine’ per rendere scenografici gli abbinamenti di mobili e luci”.
La gamma di materiali che utilizziamo è talmente vasta, più di 30, che l’azienda non produce direttamente ma si appoggia alle aziende specializzate nell’uso dei diversi materiali. Numerosi sono anche i designer che collaborano con l’azienda, più di 30 selezionati tra gli oltre 100 talenti che propongono al brand i loro progetti ogni anno. “Per effettuare una scelta meritocratica – commenta l’imprenditore – valutiamo i progetti “blind” senza conoscerne i designer, così non siamo influenzati dal nome”.
“Sul fronte dalla tecnologia d’illuminazione – prosegue Vecchiato – il consumatore oggi chiede soprattutto il led, su cui noi realizziamo il 15% (in crescita). Va detto che è ancora un po’ caro, per cui quando il consumatore conosce il prezzo spesso ripiega sull’alogena per questioni economiche. Nei cataloghi dei produttori in genere, oggi, proprio per questo sono presenti, per ogni modello, i due tipi di illuminazione. Quello che sparirà sono invece le luci a fluorescenza”.
“Il prossimo progetto sul quale stiamo lavorando – conclude Vecchiato – è il sito di e-commerce, che vedrà la luce prossimamente. In realtà i nostri prodotti sono comunque già acquistabili in rete, perché molti nostri clienti, soprattutto europei, sono molto attivi sull’e-commerce.”