Dopo una serie di smentite, è arrivata la conferma ufficiale: la Fondazione Venezia ha messo in vendita la Casa dei Tre Oci, il cui valore patrimoniale è stimato in 6 milioni di euro, per risanare il bilancio fortemente intaccato dal progetto dell’M9 – Museo multimediale del ‘900 di Mestre. Il piano strategico 2021-23, che guiderà nei prossimi tre anni l’attività della Fondazione, al secolo Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia, che dal 1992 si occupa di promuovere il patrimonio sociale, artistico, culturale, scientifico ed economico della città lagunare e del suo territorio, prevede infatti la riduzione della quota di patrimonio immobiliare finalizzata ad accrescere l’investimento finanziario e, conseguentemente, la capacità di intervento sul territorio.
“La nuova linea d’indirizzo – ha sottolineato il presidente della Fondazione, Michele Bugliesi, nominato lo scorso giugno – nasce da un’attenta e approfondita valutazione, condivisa con gli Organi, sulla necessità di tornare a operare ai massimi livelli insieme alla città e per la città, affiancando in maniera forte le Istituzioni locali nella loro complessa opera di risposta ai bisogni, non solo materiali, dei cittadini e del territorio”.
Sono già state tremila le firme per fermare la vendita di uno dei più affascinanti edifici veneziani in stile neogotico, disegnato dall’artista Mario De Maria (Marius Pictor), che lo fece costruire nel 1913 sull’isola della Giudecca. Nata come vivace luogo di incontro e di scambio culturale, la casa conobbe un lungo periodo di oblio dal quale uscì solo nel 2000, quando la Fondazione di Venezia l’acquistò sottoponendola a un lungo e impegnativo restauro. Dal 2012 la Casa dei Tre Oci, riconosciuta dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto ‘bene di interesse storico e artistico’, è divenuto uno dei più dinamici spazi dedicati alla fotografia del Novecento, frequentato ogni anno da oltre 90mila visitatori.
Della sua vendita si era già parlato a maggio, quando si ipotizzava la cessione della proprietà a un mecenate disponibile a mantenere l’uso espositivo di alcuni spazi della storica architettura veneziana. Contro di essa si era allora schierato anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro con un post su Facebook: “La Casa dei Tre Oci non si tocca! Non è svendendo il patrimonio che si sistemano i bilanci, ma riorganizzando ed efficientando, proprio come abbiamo fatto nel Comune di Venezia. La Fondazione si fermi. Investiamo sulla cultura per rilanciare Venezia e l’Italia”.