Il 20 aprile, in concomitanza con la design week milanese, aprirà al pubblico la Torre di Fondazione Prada, il nuovo edificio che segna il completamento della sede di Milano progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA, e inaugurata nel maggio 2015.
La Torre era stata aperta, parzialmente, lo scorso giovedì 22 febbraio, per ospitare la sfilata della maison in occasione della Milano Moda Donna.
Si tratta di una delle tre nuove costruzioni che contraddistinguono il complesso architettonico, risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento. L’edificio è una torre alta 60 metri in cemento bianco di nove piani di cui sei progettati per ospitare sale espositive per una superficie totale di più di 2mila metri quadri, mentre gli altri tre per accogliere un ristorante e servizi per il visitatore. La struttura è completata da una terrazza panoramica di 160 metri quadri dotata di un rooftop bar. Metà dei livelli si sviluppa infatti su base trapezoidale, gli altri su pianta rettangolare.
L’altezza dei soffitti è crescente dal basso all’alto: si va dai 2,70 metri del primo piano agli 8 dell’ultimo livello. Le facciate esterne sono caratterizzate da una successione di superfici di vetro e di cemento, che attribuiscono così ai diversi piani un’esposizione sul lato nord, est o ovest, mentre l’ultima galleria espositiva è dotata di luce zenitale. Il lato sud presenta un’imponente struttura diagonale in acciaio e cemento, contraddistinta da un’ampia apertura interna con un ascensore panoramico. L’entrata al piano terra della Torre permette l’accesso diretto al ristorante, alla terrazza panoramica, allo spazio multifunzionale del Deposito e alle altre aree della fondazione.
Nello spazio espositivo saranno presentate opere e grandi installazioni della Collezione Prada che include perlopiù lavori del XX e XXI secolo di artisti italiani e internazionali. La struttura geometrica complessa incarna la visione architettonica dell’intera fondazione, caratterizzata da una varietà di opposizioni e frammenti destinati a non formare mai un’immagine unica e definita.