Claudio Feltrin, presidente del Consiglio di Amministrazione di Arper, si è candidato alla presidenza di Federlegno Arredo per il quadriennio 2020-2024, a seguito dell’esperienza che dal 2017 lo vede in carica alla presidenza dell’associazione nazionale Assarredo.
Il momento congiunturale che il panorama internazionale presenta ora è più che mai complesso: il programma di lavoro che Feltrin sta elaborando per la Federazione prosegue l’impegno del “lavorare insieme” fra aziende e per le aziende già espresso nel corso della sua presidenza di Assarredo. “Ho deciso di candidarmi perché penso sia importante mettersi a disposizione della comunità e restituire parte di quanto ricevuto – spiega a Pambianco Design l’imprenditore -. La Federazione può essere l’occasione per farlo e mettere a fattore comune le competenze di tutti gli imprenditori che ne fanno parte. Credo che la Federazione dovrebbe avere una visione proattiva del futuro ed essere più vicina alle aziende che rappresenta, diventando una sorta di cerniera tra il mondo imprenditoriale e la società. In un momento complesso come quello attuale, serve una Federazione che sia presente ai tavoli tecnici europei dove vengono definiti i finanziamenti per le aziende e che si occupi poi di renderli accessibili, snellendo le procedure e affiancando le singole aziende nella loro comprensione”.
Sono cinque in sintesi i punti strategici che guidano la candidatura di Feltrin: Sostenibilità e risorse naturali; Network di filiera e formazione; Cultura d’Impresa; Partnership strategiche; Digitalizzazione ed eventi. Un programma che non nasce per rivoluzionare la Federazione, ma per plasmarla attorno ai valori di Confindustria e ai nuovi bisogni che emergono nel lavoro quotidiano degli imprenditori.
“Il tema della sostenibilità – approfondisce Feltrin – è di interesse attuale. I finanziamenti europei daranno alle aziende quella liquidità necessaria per trasformarsi in questo senso. È oggettivo che investire in sostenibilità sia profittevole oltreché utile per il pianeta. È importante, però, investire anche in risorse umane che abbiano una spiccata sensibilità per queste tematiche”.
Per quanto riguarda il network di filiera, la formazione e la cultura d’impresa, Feltrin individua una chiave di volta nella fine dell’individualismo italiano in favore di un lavoro di squadra che prevede il confronto tra imprenditori della filiera. Nella sua visione sarà proprio la Federazione a dover essere quella “casa trasparente” in cui parlare insieme e trovare davvero delle soluzioni concrete, superando il problema dimensionale delle pmi. “La Federazione deve offrire servizi agli imprenditori, in primis supportarli nell’ottenimento delle certificazioni irrinunciabili al fine di una buona presenza a livello internazionale. Il conseguimento delle certificazioni non può sottostare alle possibilità di investimento delle aziende altrimenti le più piccole rischierebbero di non farcela. Ci doteremo, quindi, di laboratori di prova ai quali gli associati potranno accedere a costi contenuti”. La Federazione, sempre secondo la visione di Feltrin, dovrà inoltre assistere le aziende associate sulle questioni doganali.
Sul fronte delle partnership strategiche, Feltrin riflette sulla necessità di avere un rapporto, come Federazione, con il mondo accademico per farsi conoscere nelle università e negli istituti di formazione secondaria, per far comprendere il mondo industriale del design ed eventualmente attrarre talenti. Tra le proposte di Feltrin anche la collaborazione con osservatori e società di consulenza per elaborare con loro idee da sviluppare però concretamente dagli imprenditori. E ancora, lavorare con le istituzioni culturali (Triennale, Biennale di Venezia) è un must per Feltrin: “serve per far capire che le industrie non producono solo qualcosa di tecnico-meccanico ma anche cultura, creatività e design. I prodotti sono portatori di valori”. Al centro, quindi, la promozione di una collaborazione culturale, anche per raccontare la storia delle aziende e perché il Made in Italy sia così apprezzato nel mondo.
Infine, il quinto punto del suo programma affronta il tema della digitalizzazione e degli eventi. Una presa di coscienza della necessità di promuoversi tramite il digitale si è imposta con prepotenza con la pandemia, quando gli eventi fisici sono di colpo stati sospesi. Primo fra tutti il Salone del Mobile. “A livello di Federazione ci siamo resi conto che ci mancava una vetrina digitale riconosciuta a livello mondiale dove esporre i prodotti: intendiamo quindi dare nuovo impulso alle aziende per presentarsi meglio a livello digitale”.
Altro candidato alla presidenza è Stefano Bordone, che per il suo programma elettorale punta su tre punti chiave: le policy, i servizi e l’organizzazione associativa. “È necessario che FLA e le aziende associate, in tutte le sue vaste articolazioni, contribuiscano insieme a definire proposte di policy che guardino al futuro, alla crescita, alla competitività che abbiano al cuore la parola “innovazione” in un’accezione ampia – si legge nel programma di Bordone pubblicato sul sito di Fla -. C’è bisogno di innovare le relazioni industriali, i servizi alle imprese, le tecnologie e i processi produttivi, le relazioni con i partner, con i territori e lungo la filiera. Non da ultimo c’è bisogno di innovare il modo di costruire le reti che sostengono le PMI e le grandi: dalla formazione al mondo delle università, alle eccellenze sul territorio, dai centri di ricerca alle istituzioni pubbliche e private, nazionali ed europee”. Fondamentale, quindi, per l’imprenditore rappresentare gli interessi delle singole aziende per costruire valore per gli associati e dare forza alla federazione per avere un ruolo importante sui tavoli decisionali internazionali. La sfida delle aziende, per Bordone, si giocherà sui temi della sostenibilità, della trasformazione digitale, del lavoro di qualità e della riconfigurazione delle catene del valore a seguito della crisi Covid-19.
In attesa di sapere chi sarà eletto tra Claudio Feltrin e Stefano Bordone, si organizza la successione alla presidenza di Assarredo, attuale carica di Feltrin. La squadra di vice presidenti in FederlegnoArredo è, infatti, di prassi composta dai presidenti delle diverse associazioni che ne fanno parte, per questo motivo Feltrin, qualora dovesse essere eletto alla presidenza, verrà sostituito nel suo attuale ruolo di presidente di Assarredo. Ad oggi esiste già una cerchia di nomi, al momento secretati, tra i quali l’eventuale successore sarà individuato il prossimo 8 settembre.