Nel primo trimestre del 2024, l’export dei distretti industriali italiani ha registrato una riduzione pari all’1,1% a prezzi correnti. Secondo gli ultimi dati elaborati dal monitor di Intesa Sanpaolo, il rallentamento degli scambi mondiali ha dunque finito per condizionare l’export distrettuale italiano che dalla primavera dello scorso anno si trova in territorio negativo.
Nonostante il calo recente, i livelli esportati nel primo trimestre dell’anno in corso sono comunque rimasti su valori storicamente elevati, se confrontati con i dati dei primi tre mesi del 2019. In particolare i mobili (+15,2%), i prodotti in metallo (+11,5%), i prodotti e i materiali da costruzioni (+10,5%) hanno registrato un aumento a doppia cifra nel quinquennio.
Tra i distretti in crescita nel primo trimestre 2024 sono presenti più specializzazioni settoriali e più localizzazioni territoriali. In particolare registrano andamenti positivi i mezzi di trasporto. Sono stati infatti brillanti due distretti toscani, la nautica di Viareggio (+49,6%) e la camperistica della Val d’Elsa (+20,4%).
Tra i distretti che hanno invece risentito maggiormente del peggioramento delle condizioni di domanda vi sono: Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-18,7%), Sedie e complementi di arredo di Udine (-16,1%), Mobile e pannelli di Pordenone (-8,8%), Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzate (-8,4%), le Piastrelle di Sassuolo (-7,2%), Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia (-6,5%) e Legno e arredo di Treviso (-5,7%).
L’analisi generale dei mercati di sbocco restituisce una fotografia in chiaroscuro. I distretti industriali italiani hanno risentito delle difficoltà incontrate in Europa, subendo riduzioni delle vendite in Francia (-4% la variazione tendenziale delle esportazioni a prezzi correnti nel primo trimestre del 2024), ma soprattutto in Germania (-8,7%). Perde terreno la Russia (-22,1%) che ha interessato soprattutto i distretti della meccanica. Al contempo, però, i distretti industriali sono tornati a crescere negli Stati Uniti (+4,3%) e hanno ottenuto performance brillanti, oltreché in Turchia (+125,7%), in alcuni mercati emergenti, come Emirati Arabi Uniti (+29,3%), Vietnam (+94,8%), Messico (+21,6%) e Hong-Kong (+19,2%) e Cina (+5,3%).
Nel 2023, in un contesto di debolezza degli scambi mondiali, l’export distrettuale è rimasto sostanzialmente stabile, confermando i livelli record toccati nel 2022 quando per la prima volta si era superata di slancio la quota dei 150 miliardi di euro esportati. Il confronto con il pre-covid evidenzia una forte crescita: +19,6% l’export distrettuale, pari a 25 miliardi di euro. Si tratta di una crescita diffusa a tutti i principali mercati di sbocco, settori ad alta intensità distrettuale e regioni. Per contributo alla crescita spiccano Stati Uniti (+4,4 mld; +36%), Francia (+4,1 mld; +29,1%), Germania (+3,3 mld; +20,1%).