La settimana del design anticipa il grande evento che inizierà dieci giorni dopo. Sono attesi più visitatori extra Ue. L’euro debole aiuta l’export italiano in Asia e Nord America. Passato l’appuntamento, però, sono pochi i progetti mirati per l’Esposizione.
Per il settore del mobile è l’Evento, quello con la E maiuscola, che non può e non deve deludere. Dal Salone del Mobile che si apre martedì 14 aprile a Milano gli espositori dell’arredo di design (2010 quelli del Salone, 700 al SaloneSatellite) attendono finalmente il rilancio, confidando in una serie di circostanze favorevoli. La prima è rappresentata dalla svalutazione dell’euro, che rende più conveniente l’acquisto di mobili made in Italy per i mercati trainanti, Stati Uniti in testa (+41,7% l’export a dicembre, gli Usa incidono per circa l’8% sul totale delle esportazioni italiane del mobile). La seconda è nella capacità di attrazione che Milano esercita sui buyer mondiali, rafforzata quest’anno dalla prossimità con l’inaugurazione di Expo 2015. “Il Salone è sempre stato una fiera internazionale e probabilmente quest’anno lo sarà ancora di più proprio per la pubblicità fatta da Expo” afferma Carlo Giorgetti, presidente di Giorgetti spa, azienda di Meda (Mb) specializzata nell’imbottito di design.
Vento di ripresa
Il 2014 è stato un anno parzialmente deludente per il settore legno-arredo. Le indicazioni emerse dal Salone dello scorso anno furono confortanti, poi però le difficoltà dell’edilizia in Europa, alcune tensioni politico/economiche internazionali (Russia in primis) e le incertezze legate ai mercati asiatici hanno spinto i conti al ribasso, con una diminuzione del 2,7% in termini di fatturato e una perdita stimata di 1.600 aziende e 4.000 addetti. Da inizio anno invece l’andamento degli affari sembra essere tornato in positivo. “Il Salone comincia sotto buoni auspici, economicamente ci sono concreti segnali di ripresa e noi come azienda ci contiamo” afferma Claudio Feltrin, amministratore delegato di Arper, realtà veneta che ha chiuso il bilancio con un progresso del 3,5% a 55 milioni di euro, per il 95% raccolti grazie all’export. Il mercato su cui punta maggiormente l’azienda di Monastier (Treviso) è quello americano. “Abbiamo avviato ormai da cinque anni una politica di sviluppo attraverso l’apertura di uno showroom con uffici a Manhattan e l’acquisizione di uno stabilimento logistico/produttivo da 5.500 metri a High Point, la città del mobile Usa, che ci consente di offrire un servizio più efficace alla clientela americana. La scelta è stata premiante ancor prima che iniziasse la svalutazione dell’euro” sottolinea Feltrin. Le vendite Usa nel 2014 sono aumentate a due cifre, da 5,5 a 7,5 milioni di euro. Expo 2015 sarà inaugurato l’1 maggio, dieci giorni dopo la chiusura del Salone del Mobile, certamente troppi per immaginare che i buyer possano soffermarsi in Italia attendendone l’apertura. Si tratta di una “quasi sovrapposizione” sui cui benefici gli operatori si interrogano: “Non penso che ci troveremo di fronte a particolari cambiamenti – continua Feltrin – ma posso ipotizzare che ne otterremo dei vantaggi in termini di fiducia”. In casa Dorelan, azienda forlivese leader nella produzione di letti e materassi, c’è molta fiducia verso il Salone pre-Expo, a cui si presenterà con uno stand completamente rinnovato anche nella struttura e con molte novità di prodotto, tra cui spiccano il letto personalizzabile Buster e un altro progetto top secret con design di Enrico Cesana. “Quest’anno – sostiene Riccardo Tura, direttore marketing – ci aspettiamo un’affluenza maggiore rispetto al passato grazie alla vicinanza con Expo 2015, che sosterrà soprattutto le presenze straniere”.
Vetrina extra UE
I benefici da Expo? “Sono difficilmente prevedibili, anche perché si tratta di un pubblico diverso rispetto a quello del Salone” afferma Gianluca Armento, brand director di Cassina (Poltrona Frau Group). L’azienda di Meda celebrerà quest’anno il cinquantesimo anniversario della Collezione LC di Le Corbusier proiettando in fiera, in un subpadiglione adiacente al proprio stand, un documentario realizzato in collaborazione con Sky Arte HD e realizzando un allestimento speciale nel proprio showroom di via Durini. “Sarà la vetrina più straordinaria della nostra storia, una sorta di piccola esposizione universale del movimento dei mobili di Le Corbusier, e la manterremo per un paio di mesi coprendo la parte iniziale dell’Expo” evidenzia Armento. Le aspettative dal Salone sono elevate. “Quanto sta accadendo in ambito macroeconomico, con il rafforzamento del dollaro sull’euro, offre l’occasione di accelerare l’export verso i Paesi extra Ue dopo un decennio di affanno nel mercato intracomunitario” sottolinea il manager, che sta spingendo lo stile verso l’arricchimento partendo dalle forme e dalla scelta di materiali ancor più preziosi per evidenziare la capacità italiana del ‘saper fare’. “La crescita dell’export al di fuori dell’Europa deve essere impostata in maniera equilibrata, senza snaturare l’identità stilistica di un marchio ed evitando quelle caratterizzazioni quasi caricaturali che un’azienda rischia di imprimere se dovesse assecondare le richieste di alcuni mercati”. Tra le novità Cassina esposte al Salone 2015 spiccano il divano Scighera (‘nebbia’ in dialetto milanese, nome scelto per la sua vaporosità di ispirazione nuvolare), disegnato da Piero Lissoni, e la nuova versione della seduta icona Maralunga (design Vico Magistretti) resa sfoderabile attraverso un intervento tecnico di alta sartoria. Analizzando i mercati, le possibili sorprese potrebbero arrivare dall’Asia. Ne è convinto Giorgio Gobbi, amministratore delegato di Calligaris, azienda di Manzano (Udine) che dallo scorso anno è tornata interamente sotto il controllo della holding familiare con il riacquisto del 40% delle quote dal fondo L Capital. “I primi segnali ci annunciano l’arrivo di più buyer dal Far East, area in cui siamo commercialmente presenti in Cina, Giappone, Vietnam e Filippine, dove a marzo abbiamo inaugurato un nuovo negozio a Manila. Gli investimenti internazionali 2015 sono stati però concentrati su alcuni Paesi chiave individuati in Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania e Italia, dove andremo a completarela rete di negozi monobrand e shop in shop. I migliori risultati li stiamo attualmente raccogliendo tra Gran Bretagna, Usa e Francia”. La Russia, che garantiva tra il 6 e 7% del fatturato complessivo di Calligaris (il giro d’affari 2014 è stato di 115 milioni di euro, 600 i dipendenti complessivi tra gli stabilimenti in Italia e Croazia), si è bloccata a causa della svalutazione del rublo e del calo dei consumi interni, mentre in Ucraina, dove l’azienda è presente nella parte più occidentale, non si registrano flessioni di pari entità. Il Salone del Mobile sarà l’occasione per comunicare una svolta interna nell’offerta della società, con la separazione delle due collezioni Home Collection e Dining Solutions: la prima comprenderà tutte le famiglie di prodotto e sarà rivolta ai rivenditori partner mondiali, 70 monomarca in franchising e 470 shop in shop, mentre la seconda sarà dedicata esclusivamente alle soluzioni per la tavola, si rivolgerà al mercato aperto e ai multibrand di cucina per integrare l’offerta dei produttori specializzati nell’ambito kitchen.
Uffici smart
L’edizione 2015 del Salone comprende, oltre a Euroluce, l’appuntamento biennale con Workplace3.0/SaloneUfficio, spazio dedicato all’ambiente di lavoro che sarà ospitato nei padiglioni 22 e 24. C’è frenesia tra i produttori di mobili per ufficio, impegnati in un profondo rinnovamento dell’offerta per andare incontro alle nuove esigenze di ottimizzazione da parte di una clientela composta da imprese sempre più smart e connesse h24 con elevate necessità tecnologiche multimediali. Il futuro è di chi innova. “Gli oggetti devono incorporare un’intelligenza che oggi è necessaria per lavorare, l’abbiamo definita ‘internet delle cose’ e costituirà uno scenario rivoluzionario, superiore in termini dimensionali a smartphone e tablet messi assieme” afferma Giuliano Mosconi, presidente e CEO di Tecno Spa, azienda milanese che l’ex AD di Poltrona Frau ha rilevato cinque anni fa per rilanciarla attraverso un’innovazione i cui primi risultati sono visibili in prodotti come la seduta Vela con meccanismo ‘responsive’ nel corpo e il pannello Multy pensato per l’isolamento acustico delle postazioni di co-working. Mosconi archivia un 2014 in forte crescita (+20% il giro d’affari, che supera i 20 milioni di euro) e pone come obiettivo 2015 un ulteriore progresso del 30%. grazie al dinamismo del mercato statunitense e alle prospettive legate al Middle East e allo sviluppo del contract. “Il lavoro più importante che stiamo seguendo è la costruzione del nuovo aeroporto di Doha, in Qatar, un hotel di lusso in Camerun e tanti altri in fase di apertura che comunicheremo nei prossimi mesi” conclude Mosconi, che si appresta a lanciare un progetto in sintonia con il food nel proprio showroom pensato per i mesi di Expo.
Idee per Expo
Chi si attendeva grandi investimenti dalle aziende di arredamento per il post Salone, da esporre durante i 180 giorni di Expo, rischia di rimaner deluso. Il legame dell’esposizione con la tematica “nutrire il mondo” ne fa un’occasione avvertita particolarmente dai produttori di cucine, che peraltro quest’anno non espongono in fiera (Eurocucina è un evento biennale e la prossima edizione si terrà nel 2016). La holding ItalianCreationGroup ha quindi focalizzato gli investimenti sul proprio brand Valcucine, che creerà per Expo l’installazione Tempting Art (curata da Maurizio Galante & Tal Lancman) coinvolgendo 22 professionisti tra architetti, designer e creativi per interpretare il tema delle emozioni legate al cibo creando degli oggetti, mentre la controllata Driade punta sul Salone del Mobile dove presenterà nuovi elementi d’arredo con design di Enzo Mari, Fredrikson&Stallard, Konstantin Grcic e Christophe Pillet. Arper ha collaborato con lo studio De Lucchi, che ha anche progettato il Padiglione Zero di Expo, per realizzare La Passeggiata a Workplace3.0, ovvero l’installazione ideata dall’architetto Michele De Lucchi sul tema degli ambienti di lavoro. Una volta archiviato il Salone, è al vaglio l’ipotesi di spostare a Expo l’installazione, che sarebbe uno spreco utilizzare per soli cinque giorni.
Giorgetti sta programmando alcuni eventi nell’atelier di via Serbelloni 14: “Racconteremo storie di eccellenza di design grazie a un percorso tematico esclusivo, da abbinare sicuramente alla cultura del cibo” rivela Carlo Giorgetti. Dorelan preferisce focalizzare le attenzioni sul Salone (“Per noi è la vetrina più importante a livello mondiale” sostiene Tura), Calligaris, dopo aver valutato per mesi iniziative specifiche per il periodo maggio/ottobre, ha preferito soprassedere: “Il ritorno non sarebbe stato misurabile, abbiamo un flagship in pieno centro e lo utilizzeremo come vetrina per Expo” conclude Gobbi.
di Andrea Guolo