Se ci sono arrivati anche i fondi pensione, insieme a Cdp (Cassa Depositi e Prestiti), significa che il dado è davvero tratto. Gli investimenti nell’economia reale ancorata ai fattori Esg non è più qualcosa di cui parlare, ma la realtà.
Si è proposto da subito per una estrema attenzione alle tematiche Esg, ponendosi all’avanguardia nel settore del private capital italiano: è Progetto Economia Reale promosso da Cassa Depositi e Prestiti, Assofondipensione e Fondo Italiano d’Investimento sgr che ha già raccolto i primi 68 milioni di euro di sottoscrizioni da parte di Arco, Laborfonds e Pegaso. L’obiettivo è fornire ai fondi pensione aderenti la possibilità di investire con Cdp in strumenti diversificati e contemporaneamente supportare la crescita e la competitività delle imprese italiane facilitando l’afflusso di investimenti verso l’economia reale. Il Progetto è stato ideato come una piattaforma di fondi di fondi focalizzati sul private equity e sul private debt, gestiti da Fondo Italiano d’Investimento partecipata a maggioranza da Cdp Equity. Cdp, ad oggi, ha investito in tali fondi risorse per 550 milioni, così permettendo l’avvio dell’operatività. Arco, fondo pensione complementare per i lavoratori dei settori legno, sughero, mobile, arredamento ha sottoscritto complessivamente 24,4 milioni di euro. Laborfonds 30 milioni. Pegaso 14,3 milioni di euro. Si tratta dei primi tre investimenti nel progetto da parte di fondi pensione italiani, ai quali ci si attende faranno presto seguito altre adesioni. Fattori enviromental, social and governance sono al centro dell’interesse degli investitori alternativi che cercano realtà in grado di rispondere ai requisiti richiesti.
ASSET ESG OLTRE 7 TRILIONI ENTRO IL 2025 IN EUROPA
Per Pwc, entro il 2050, il totale degli asset Esg in Europa potrebbe superare la soglia dei 7 trilioni di euro, ovvero la maggioranza degli attivi gestiti dai fondi. Sarà per questo che proprio PwC, come anche altre big della consulenza, sta reclutando 100mila persone nei prossimi cinque anni per crescere in ambito Esg. Ma sono gli stessi consumatori a domandare al mondo economico di intraprendere con convinzione la strada della sostenibilità. E per agevolare il cammino anche la normativa sta facendo la propria parte, basti pensare al SFDR che stabilisce una serie di obblighi di disclosure e trasparenza per integrare i rischi di sostenibilità nei processi di investimento. Assogestioni spiega che “l’evoluzione regolamentare è destinata ad accelerare l’adozione globale degli investimenti Esg, con l’Europa, storicamente il continente più ambizioso in termini di integrazione della sostenibilità nel quadro politico ed economico, a fare da apripista. L’Action Plan for Financing Sustainable Growth della Commissione europea ha portato all’elaborazione di diverse leggi sulla finanza sostenibile”. In particolare, l’introduzione del Sustainable finance disclosure regulation il 10 marzo 2021 aumenta e uniforma i requisiti di reporting dei processi di investimento Esg in capo ai partecipanti ai mercati finanziari sia a livello aziendale sia di prodotto, rafforzando la trasparenza necessaria all’intero mercato”. Un tema che riguarda dunque le sole società quotate, ma che chiaramente diventa un riferimento, un modello, per tutte quelle che voglio crescere. Aprendo il capitale al mercato. Le aziende più sostenibili hanno una qualità di gestione superiore e una migliore capacità di misurare e gestire rischi insoliti. Sono dunque più ‘attraenti’. Addirittura BlackRock, il più grande asset manager al mondo, in una comunicazione ai clienti, ha voluto chiarire che investire in sostenibilità significa offrire il potenziale per risultati migliori. Fondi, società di gestione, private equity da una parte dunque e aziende dall’altra che affrontano la svolta green.
IN EDILIZIA SAVING FINO A 1700 MLD DA DIGITALIZZAZIONE
Nell’edilizia si arriva a parlare di Green New Deal, come sottolinea l’asset manager, Pictet, secondo cui i professionisti del settore edilizio stanno comprendendo l’importanza di lavorare in un’ottica di economia circolare grazie alla sperimentazione di nuovi materiali (come i funghi) e alla digitalizzazione dei processi. Gli obiettivi sono una maggiore sostenibilità, riscoprire i materiali tradizionali, inventarne di nuovi e abbracciare la trasformazione digitale. “A Milano, in occasione del Fuorisalone 2019, è stato installato nell’Orto Botanico di Brera il ‘Circular Garden’, spuntato letteralmente dal terreno. Disegnato dallo studio CRA-Carlo Ratti Associati in collaborazione con Eni, era composto da 60 archi di miceli di funghi (radici di funghi) posizionati in cerchio, in modo che i visitatori ci potessero passare sotto. Ognuno di questi archi era alto 4 metri e ha impiegato 6 settimane a crescere. Alla fine del proprio ciclo di vita poi è tornato al suolo sotto forma di compost, in un perfetto esempio di economia circolare in azione. Un progetto con l’intenzione di sensibilizzare il settore delle costruzioni a prestare attenzione all’ambiente”. “I funghi sono materiali molto interessanti, sono resistenti quasi quanto il legno ma molto più leggeri. Spuntano dal terreno e al terreno ritornano”, spiega Carlo Ratti, Fondatore di CRA e Direttore del MIT Senseable City Lab. “Stiamo assistendo a una grande spinta verso la circolarità: tutto ciò che costruisci, alla fine del ciclo di vita verrà riutilizzato o riciclato e non avrai bisogno di spedirlo in discarica”. Un approccio fondamentale se i Paesi intendono centrare i propri obiettivi di sostenibilità e di contenimento del cambiamento climatico, dal momento che il settore delle costruzioni impiega il 36% dell’energia globale ed è responsabile di quasi il 40% delle emissioni di CO2 connesse all’energia. Ma le costruzioni sostenibili sono ancora lontano dall’essere la soluzione ideale. Per esempio, con i miceli si presenta il problema della tenuta nel tempo, perché prima o poi i funghi decadono in compost. Il legname è un altro materiale sostenibile che sta prendendo sempre più piede grazie anche alle nuove smart city green. Per esempio, il comune di Parigi ha imposto ai costruttori che lavorano per le Olimpiadi del 2024 di costruire interamente in legno tutti i palazzi con meno di 8 piani. Inoltre, la Francia sta considerando di varare una legge che imponga di costruire tutti i nuovi edifici pubblici con almeno il 50% di legno e altri materiali sostenibili. Altre città, come Lucerna in Svizzera, stanno studiando il modo di favorire il legname nelle costruzioni. Anche se può sembrare paradossale, il legno è un materiale che resiste al fuoco per almeno due ore. Quindi è anche sicuro, a differenza del metallo che può sciogliersi rapidamente e in modo difficilmente prevedibile. Oltre ai materiali sostenibili, anche il digitale permetterà ad architetti e costruttori di progettare e realizzare edifici ad alta sostenibilità. “Con la digitalizzazione possiamo eliminare molte inefficienze nell’edilizia – prosegue Ratti – ed è quanto accaduto nel settore aerospaziale 20 anni fa”. Secondo The Boston Consulting Group, una digitalizzazione su larga scala potrebbe tagliare i costi fino a 1.700 mila miliardi di dollari nel settore delle costruzioni, oltre a ridurre i ritardi nelle consegne.
REAL ESTATE SOSTENIBILE NELL’INTERESSE DELLE BANCHE
L’attenzione per gli investimenti sostenibili nel real estate passa anche per le banche: illimity bank attraverso la sua fondazione illimity rigenererà asset immobiliari da destinare a progetti di utilità sociale e con forte attenzione ai temi di sostenibilità: questi gli scopi per il perseguimento dei quali è stata istituita come ente distinto e indipendente dal Gruppo. Per Corrado Passera, Ceo di illimity, “con l’iniziativa della fondazione vogliamo riaffermare questa missione di utilità sociale, profondamente sentita in tutto il Gruppo, puntando a ridare valore ad attivi che già esistono, riconoscendone il potenziale. I progetti promossi dalla fondazione avranno, infatti, l’obiettivo di reinventare gli spazi per trasformarli in luoghi di inclusione in grado di generare un impatto positivo e sostenibile sulle comunità anche attraverso un ecosistema di partnership molto aperto”.
PER FONDI UN ASPETTO IMPRESCINDIBILE
I fondi, già presenti nell’arredo, possono ulteriormente spingerlo in avanti. Nell’alveo della premessa di cui sopra. Il post Covid, è stato più volte ribadito, dovrà rispondere a una domanda di soluzioni di design che integrino design, sostenibilità e tecnologia. Molte imprese hanno già adottato un approccio maturo alla sostenibilità con certificati, riciclati, riciclabili, ma anche di processi produttivi (sempre più efficienti e sostenibili, con minori scarti e sempre più spesso riciclati), di durabilità, di logistica. Assarredo, l’associazione di FederlegnoArredo per il 2025 si è prefissa l’obiettivo di diventare leader in Europa sul tema del design sostenibile e dell’economia circolare. Molte realtà sono in prima linea, quelle partecipate in parte o in toto dai fondi devono rispondere a obiettivi di sostenibilità importanti. Particolarmente attento e attivo sul fronte degli investimenti sostenibili il fondo Progressio, con partecipazioni in, tra le altre, Moncler Save the Duck, nel campione della nautica Sanlorenzo e, nel design, Interni e Giorgetti. Quest’ultima, evidenzia la relazione Symbola, ha un “approccio ecosostenibile del gruppo e si esplicita fin dalla selezione delle materie prime: il legno, che rappresenta da sempre il dna di Giorgetti, proviene esclusivamente da foreste di coltura controllata: gli alberi da abbattere vengono selezionati con rigidi criteri e immediatamente sostituiti con nuove piante. Le vernici sono scelte con bassi contenuti di solventi chimici e negli imballi il polistirolo ha lasciato il posto al cartone riciclabile. In una logica di economia circolare, l’azienda trasforma gli scarti della lavorazione del legno in energia che immette nel sistema di riscaldamento. Grazie a un impianto d’avanguardia, negli stabilimenti di Meda, Lentate sul Seveso e Misinto le emissioni della produzione hanno valori così contenuti da consentire potenzialmente il funzionamento degli impianti anche per 24h consecutive. Il processo di responsabilizzazione ha portato il gruppo a pubblicare nel 2020 il proprio bilancio sociale, come strumento per garantire l’impegno continuo nel migliorare e implementare le attività di CSR. I valori di sostenibilità ambientale e sociale del gruppo vengono trasmessi a tutta la filiera, con l’obiettivo di tutelare il territorio e valorizzare l’abilità manifatturiera degli artigiani, patrimonio inestimabile e unico al mondo. Tutto questo ha portato recente al premio ‘Best Managed Companies’ che Deloitte ha conferito a Giorgetti. Alpha Pe è nel capitale di Calligaris, dal 2018. Altro gruppo protagonista del design made in Italy con un forte orientamento alla sostenibilità, tanto da essersi dotato di una agenda- greenbow- che si fonda sull’applicazione di indicatori analitici che permettono al Gruppo di definire degli obiettivi e misurare i progressi di azioni strutturate per raggiungerli grazie al contributo di tutta l’organizzazione. Prossimo goal: entro il 2022, l’azienda, con un’operazione iniziata nel 2019, si è impegnata alla rimozione completa dell’amianto dai suoi stabilimenti. Partecipata da Ergon Capital Ipe Visionnaire. Il Private equity spiega di credere che “i principi di investimento responsabile siano essenziali per il successo a lungo termine e cruciali per mantenere la fiducia che riceviamo da investitori, proprietari di aziende, team di gestione e dipendenti. Gli investimenti responsabili e gli impegni ESG di Ergon sono monitorati da un comitato dedicato e composto da cinque membri (due partner, un direttore, il CFO e il responsabile della conformità). Il Comitato ESG si riunisce trimestralmente per esaminare l’efficacia della politica e modificarla se necessario; esaminare l’attuazione della politica nell’azienda e nelle società in portafoglio; riferire i risultati e le raccomandazioni pertinenti al consiglio di amministrazione di Ergon. Ipe Visionnaire è partecipata anche da Alto Partners sgr, una società indipendente, controllata dal management team, che promuove e gestisce fondi di private equity che investono nel capitale di piccole e medie imprese italiane. E che programmaticamente dichiara “Non investiamo in settori non etici”.
OBIETTIVI MISURABILI
Dopo Flos, Louis Poulsen, B&B Italia, Maxalto, Azucena e Arclinea, da poco nel portafoglio di Design Holding è entrata anche Fendi Casa con una joint venture con Lvmh che ha dato vita a Fashion Furniture Design (FF Design), Design Holding è pariteticamente posseduta da Investindustrial e The Carlyle Group. Anche design Holding chiede ai propri brand di “fissare un proprio obiettivo di sostenibilità misurabile” e di considerare “la sostenibilità come fonte di ispirazione e innovazione” nel “rispetto dell’ambiente e osservanza dei principi etici nei rapporti sia con le istituzioni sia con i partner lungo tutta la catena di produzione”. Italian design Group, partecipata da Private Equity Partners, ha tra i propri brand Gervasoni che, tra l’altro, è partner di GreenPea, il primo store ecosostenibile nel mondo, aperto recentemente a Torino, che racchiude tutto il meglio dell’arredo, dell’utility e della moda internazionale per uno shopping rispettoso dell’ambiente. “Per Gervasoni, l’impegno verso l’ambiente, dalla scelta di materiali naturali di provenienza certificata, al rispetto dei più elevati standard internazionali in tema di sostenibilità e tutela della salute dei lavoratori, è sempre stato un tema molto importante” nota l’azienda.
di Maria Elena Molteni