Si moltiplica l’offerta di Moroso, frutto delle collaborazioni tra l’azienda friulana di mobili per la casa e le più importanti firme della scena design. “Mai come oggi – racconta a Pambianco Design il COO Christian Tomadini – eravamo riusciti a dar vita a una varietà così ampia di proposte, provenienti da diciotto designer oltre al cobranding con Diesel, all’interno di un contesto armonioso. L’alchimia in grado di unire elementi tanto diversi va individuata nella passione e nell’indole di Patrizia Moroso, che accoglie i designer come fossero dei figli da crescere all’interno di una famiglia, dando loro suggerimenti importanti”.
I risultati arrivano di conseguenza. Il consolidato 2016, comprendente le società controllate in Gran Bretagna e Stati Uniti, sarà chiuso attorno a 32 milioni di euro, quattro in più del 2015, per effetto del ritorno degli investimenti effettuati nell’internazionalizzazione e della ristrutturazione conclusa in alcuni paesi di destinazione. Tra i mercati esteri più dinamici, in un gruppo per cui l’export vale circa l’80% del fatturato, si segnalano Australia, Stati Uniti, Cina, Sudest asiatico e anche una Gran Bretagna da cui non giungono conseguenze negative post Brexit. “La svalutazione della sterlina non ci spaventa – afferma Tomadini – anche perché operiamo con listino in pound, tramite la nostra consociata inglese, e dobbiamo essere in grado di assorbire a bilancio le oscillazioni valutarie”. Il business oltremanica vale circa il 10% del fatturato realizzato a livello locale, che diventa circa il doppio considerando quel che da Londra, piazza di riferimento del contract (che genera il 60% dei ricavi di Moroso) viene sviluppato a livello progettuale in tutto il globo.
L’azienda sta per lanciare un progetto, definito “entusiasmante” da Tomadini, che riguarda il Giappone. “Siamo ripartiti con un nuovo distributore, a cui nel 2017 affiancheremo un nostro funzionario per operare a diretto contatto con un mercato nel quale stiamo ricostruendo le nostre basi e che offre a tutti i livelli, dalla moda all’arte, una serie di stimoli straordinari. Siamo convinti che il Giappone costituirà un banco di prova per le aziende italiane del settore e noi ci saremo”.
La crescita centrata nell’anno in corso è stata ottenuta anche grazie all’Italia, protagonista di un balzo del 20% reso possibile dalla riorganizzazione della forza vendita e alla riunificazione degli incarichi di sales manager e responsabile area contract.