Fondatore della Bavuso Design l’architetto e designer Giuseppe Bavuso collabora con Ernestomeda dal 2011 firmando le cucine icon e soul. da oggi è il nuovo art director dell’azienda.
Giuseppe Bavuso è il nuovo art director di Ernestomeda. Questo è solo l’ultimo step di un rapporto di collaborazione, e di fiducia, avviato nel 2010 tra l’architetto e designer, che ha firmato per l’azienda modelli divenute icone del brand come Icon e Soul, e l’azienda di cucine di alta gamma che fa parte del Gruppo Scavolini. Una partnership che si fonda sulla condivisione di un approccio alla progettualità che pone in primo piano l’aspetto tecnologico e il gusto delle linee rigorose ed essenziali. In qualità di progettista e art-director Bavuso si occuperà del prodotto nella sua totalità, dall’ideazione, all’ingegnerizzazione, alla comunicazione visiva. Sempre nell’ottica di una fusione degli stadi di progettazione-comunicazione-commercializzazione del prodotto. “Quando sono stato contattato per la prima volta da Alberto Scavolini, amministratore delegato dell’azienda – ricorda Bavuso -, il mercato italiano stava attraversando un forte periodo di crisi. L’idea, immediatamente condivisa, è stata di differenziare sempre più le due aziende Scavolini ed Ernestomeda, portando la seconda verso l’alto di gamma”. Da allora Ernestomeda si è sempre più specializzata in una proposta non tradizionale e attenta alla ricerca, destinata a un target di acquirenti per i quali, oltre a una proposta di design innovativa, è prioritaria la performance funzionale del prodotto. “Ogni nostro progetto parte dall’osservazione del quotidiano e dalla necessità di risolverne gli inconvenienti – spiega l’architetto – e si aggiorna seguendo i cambiamenti del costume e della società. In primis, accogliendo il nuovo concetto di cucina come vero e proprio living, un ambiente aperto che deve essere coerente con il resto della casa”.
La prima proposta scaturita da questa riflessione è stata Icon, una cucina che ha rivisitato pionieristicamente la parte alta sostituendo i piccoli mobili ad anta battente dei modelli tradizionali con un monoblocco brevettato, il pensile Flex. “Le linee guida del progetto Icon – illustra l’art director – sono state la funzionalità e il design, la pulizia estetica e le prestazioni tecniche, oltre all’introduzione di diverse soluzioni innovative come gli elementi a scomparsa e l’anta traspirante Air, brevettata, dotata di un filtro di aerazione non a vista e di fori nel pannello interno dell’anta. L’anta migliora così la sua performance perché permette un ricambio d’aria maggiore all’interno del mobile e la guarnizione perimetrale consente la chiusura ermetica dell’anta evitando l’ingresso di polveri e corpi estranei”. Icon sta attraversando ora la sua terza evoluzione con Icon Color che rende il modello più flessibile, in particolare nella personalizzazione delle parti in alluminio, finora disponibili in un’unica finitura, grazie a un nuovo processo di sviluppo tecnico brevettato. “Per Icon Color c’è stata una bella ricerca nell’applicazione delle vernici per renderle ancora più resistenti anche agli agenti abrasivi come i detersivi”, aggiunge l’architetto. L’approccio progettuale secondo Bavuso deve basarsi sempre sull’idea che il prodotto non sia un mero bene di consumo ma la soluzione migliore dal punto di vista funzionale ed estetico per rispondere a un’esigenza della vita quotidiana. La parte tecnica del prodotto, infatti, nella sua visione è essa stessa parte estetica fatta di “precisi segni grafici ben studiati”. Altro modello firmato Bavuso è Soul, una proposta complementare rispetto ad Icon che si caratterizza per i suoi dettagli vintage, come il piano in pietra o marmo, il lavabo che ricorda gli antichi lavatoi e il piano ribassato per la cottura, rendendolo più ergonomico e apprezzato in Asia dove la statura media degli individui è inferiore rispetto alla nostra. Lanciata nel 2014 si è affermata a tal punto da essere molto richiesta ancora oggi anche grazie agli aggiornamenti cui è sottostata negli anni. Il più recente ha visto l’introduzione di nuove finiture e soluzioni tecniche come il tavolo girevole Cyclos e materiali pregiati come il rovere termotrattato. La scelta di istituzionalizzare la partnership ormai storica tra Bavuso ed Ernestomeda è stata dunque un’evoluzione naturale per entrambe le parti. “È utile e importante che chi progetta un prodotto possa seguirne anche l’ingegnerizzazione e la comunicazione in quanto è necessario saper spiegare il prodotto all’acquirente sia esso un architetto o il cliente finale. Il mio ruolo di art director ha proprio lo scopo di dare coerenza al discorso complessivo e di armonizzarne l’immagine, a partire dal prodotto sino all’ideazione del concept degli stand in occasione delle fiere”.
di Paola Cassola