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Design da collezione in crescita nel 2023, non teme le dinamiche macroeconomiche

Design Italien (03/11/2022), Lot 62 Gio, Ponti (1891-1979)

Design da collezione in crescita nel 2023, non teme le dinamiche macroeconomiche

by Maria Adelaide Marchesoni
17 Marzo 2023

In asta momento positivo per le sperimentazioni italiane del Radical design, sempre richiesti gli anni ’50 e ’60, più difficile soddisfare la domanda per gli oggetti del periodo ’70 e ’80, non facili da trovare.

Il design da collezione piace e convince. Riunisce un ventaglio molto ampio di appassionati esigenti alla ricerca di pezzi rari, inediti, strani e oggetti intramontabili per arricchire le loro abitazioni sparse in tutto il mondo e spesso sono attratti dal senso di nostalgia che un oggetto può portare con sé. L’istantanea a fine 2022 dei volumi d’affari in asta ha evidenziato incrementi molto elevati, come per Christie’s, le italiane Bolaffi, Finarte e le francesi Artcurial e Piasa, ma anche risultati più riflessivi e, in alcuni casi, in calo. Il design è un segmento in continua evoluzione, è importante osservare quello che sta accadendo per comprendere l’importanza globale di un particolare designer come nel caso dell’exploit di Christie’s (+ 50% il volume d’affari) determinato dal risultato dell’asta ‘Sculpting Paradise: The Collection of Marie Lalanne’, la più grande asta realizzata negli Stati Uniti per le opere degli scultori francesi François-Xavier e Claude Lalanne, che ha fruttato poco più di 77 milioni di dollari. Ben 18 opere, degli oltre 150 lotti in vendita, tutti provenienti dalla collezione della figlia Marie, sono state aggiudicate oltre il milione. Top lot è stato Âne Planté, un asino-fioriera in bronzo patinato del 2000 aggiudicato per 8,4 milioni di dollari (7,9 milioni di euro). Si tratta di uno degli animali d’arredo più popolari della coppia, un altro esemplare, sempre in bronzo, del 2002, aveva raggiunto 3,18 milioni di euro da Sotheby’s, nel mese di novembre a Parigi.

OUTLOOK 2023

Per gli esperti nel 2023 il trend è ancora positivo e anche i valori non dovrebbero deludere. Per Flavian Gaillard, responsabile Christie’s Design a Parigi il 2023 “sarà un anno ricco di ceramiche anni ‘50, con nuovi clienti interessati a questi pezzi; nonostante il costante interesse per Lalanne, Giacometti o Jean Royère, i collezionisti cercano di sviluppare le loro collezioni con oggetti di design degli anni ‘80 come Martin Szekely o quelli storici di Philippe Stark; il dio italiano Ettore Sottsass è richiesto per i Totem storici dei primi periodi”.

Per Florent Jeanniard, Co-Worldwide Head of 20th Century Design di Sotheby’s ”lo scenario è molto ampio, con una domanda e un’offerta che possono cambiare in base a diversi fattori, come l’emergere di una collezione notevole e importante sul mercato secondario o l’allestimento di una grande mostra in un museo o in un’istituzione. Il Musée des Arts Décoratifs, per esempio, ha in corso una mostra interamente dedicata alla moda, al design e alla grafica degli anni Ottanta e stiamo già riscontrando un grande interesse da parte dei collezionisti per gli oggetti realizzati durante questo decennio. Designer come Martin Szekely, Philippe Starck, Mattia Bonetti e Olivier Gagnère sono particolarmente ricercati”.

GLI ESPERTI ITALIANI

Piermaria Scagliola, esperto di Cambi Casa d’Asta, non teme le attuali dinamiche macroeconomiche: il design italiano (in calendario a giugno la casa d’asta proporrà due collezioni private italiane) attrae una clientela proveniente da altre economie, come ad esempio dal sudest asiatico. “L’offerta non manca – spiega Scagliola – con diversi livelli di prezzo, tuttavia occorre fare un’attenta selezione: gli anni ’50 e ’60 italiani hanno sempre una richiesta elevata e sta aumentando anche la domanda per gli anni ’70 e ’80, oggetti non facili da trovare per effetto di una dinamica di prezzo che condiziona l’offerta che è più limitata: in passato alcuni collezionisti hanno acquistato a prezzi più elevati e per vendere aspettano tempi migliori”. Nell’ultimo periodo l’esperto di Cambi segnala che Giò Ponti è un po’ in crisi e merita una selezione più attenta “sono apprezzati gli oggetti provenienti da collezioni private mentre sono state abbandonate le classiche poltrone per problematiche legate ai falsi; è vivo l’interesse per il Radical design anni ’70 e i nomi noti come Gabriella Crespi” conclude.

“Le sperimentazioni italiane del Radical design e dei designer anni Settanta e Novanta riscuotono successi di vendita crescenti – dichiara Stefano Andrea Poli, Capo dipartimento Arti Decorative del ‘900 e Design de Il Ponte – e il mercato del Design storico appare nell’insieme stabile, con un  interesse per le opere e gli arredi che si collocano tra arte e design, siano essi pezzi unici d’arte vetraria muranese, o arredi in tirature limitate” conclude Poli. 

Bolaffi ha archiviato il 2022 con un volume d’affari in crescita del 46% e le attese per Alberto Serra, specialist del dipartimento sono per un ulteriore incremento. “Il design degli architetti italiani del secondo dopoguerra rimane stabile – afferma lo specialist di Bolaffi – mentre segna una leggera flessione il progetto anonimo, anche di buon livello degli anni ‘50 e dei primi ’60 a favore di arredi dei decenni immediatamente precedenti o successivi”.

Trend positivo per gli esperti di Wannenes, Andrea Schito e Giacomo Abate, nonostante le dinamiche inflazionistiche. ”Dall’analisi dei risultati degli anni passati – affermano i due esperti – i collezionisti maggiormente attivi in questo settore provengono da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia; anche il pubblico italiano investe nel design e si posiziona al secondo posto dopo gli Usa seguito poi dagli altri due paesi europei; questo trend, guidato dall’amore per il design italiano e dai dettami della moda, mette al riparo il comparto che continua a godere della sua fama spinto anche dalla clientela internazionale” concludono gli esperti di Wannenes.

L’articolo è disponibile sul numero di febbraio/marzo di Pambianco Magazine Design.

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