Nella principale città portuale della Corea del Sud lo Studio milanese ha progettato il Blue Line Park, parco urbano lineare di 5 km sul Mar del Giappone sul tracciato di una ferrovia dismessa.
Il ruolo di apripista lo ha avuto l’High Line, il parco lineare di Manhattan (2,33 chilometri), sospeso sulla città completato tra il 2009 e il 2015: è stato definito dal New York Times l’architettura più importante dell’ultimo decennio. Ha lanciato a livello globale il filone progettuale delle infrastrutture dismesse riconvertite in luoghi ricreativi, una modalità di rigenerazione urbana che ha oggi sempre più rilevanza. Lo scorso ottobre, infatti, è stato inaugurato a Busan (Corea del Sud) Blue Line Park, un nuovo parco urbano lineare che si snoda per 5 chilometri lungo la costa orientale della città firmato dallo studio Migliore + Servetto Architects. Con 3,6 milioni di abitanti la metropoli coreana è la seconda città dopo Seoul e il principale centro portuale della nazione. È fortemente proiettata verso il mare anche per le spiagge, che attraggono turisti da tutta la Penisola. Blue Line Park è nato dal recupero di una linea ferroviaria dismessa che congiungeva Haeundae, uno dei quartieri più moderni e dinamici di Busan, al vicino centro balneare di Songjeong: tutto il parco, affacciato sul mare, è percorso da un sentiero pedonale affiancato da un treno turistico e, solo nel primo tratto, da una cabinovia panoramica progettata dallo studio coreano Mooyoung che ha realizzato anche le due nuove stazioni. Lo studio milanese di Ico Migliore e Mara Servetto ha curato l’art direction complessiva dell’area (150.474 mq) e ha progettato i percorsi pedonali, i viali di accesso, le installazioni, l’illuminazione, il wayfinding, il logo e la visual identity. È stato così restituito alla città uno spazio naturalistico, ricreativo e narrativo, arricchito di installazioni che ne amplificano l’esperienza.
Un percorso dai grattacieli al mare
Il tracciato di Blue Line Park ha inizio nel modernissimo distretto di Haeundae, tra i grattacieli e le vie della grande metropoli. Si articola in tre tappe principali: la prima è Mipo, dove si trova la stazione di partenza, ai piedi degli alti edifici di Haeundae; quindi il percorso si dipana lungo una penisola rocciosa sul mare sino ad arrivare a Cheongsapo, un tipico villaggio di pescatori proteso sul litorale con il suo porticciolo; infine si conclude nella stazione storica (risalente agli Anni Venti) di Songjeong, località balneare di Busan con spiagge sabbiose molto amate dalle famiglie e dai giovani surfisti che qui si ritrovano. Il percorso è interamente affacciato su mare e, dopo aver abbandonato Haeundae, si immerge nella natura della penisola rocciosa. L’intervento di Migliore + Servetto Architects ha trasformato il nuovo tracciato funzionale (ferrovia panoramica-cabinovia-sentiero) in un luogo dalla forte connotazione esperienziale all’insegna dell’accoglienza, riattivando il rapporto degli abitanti di Busan con un tratto di costa a lungo abbandonato, ma ricco di bellezze paesaggistiche. È prevista una seconda fase con la realizzazione di isole di ascolto e installazioni sonore a completamento del percorso.
Uno spazio ricreativo tutto da vivere
“Il visitatore è invitato a percorrere un parco dalla struttura lineare”, affermano i progettisti Ico Migliore e Mara Servetto, “il cui percorso intreccia le suggestioni naturali con la storia passata e presente, entro una narrazione che fornisce percezioni inedite e sempre diverse nel tempo.” La visione complessiva e le soluzioni puntuali adottate da Migliore + Servetto per Blue Line Park – installazioni, sedute, pavimentazione, segnaletica, illuminazione – rispecchiano le più avanzate tendenze nella pianificazione per le aree urbane ricreative, sempre più necessarie per riscrivere la vivibilità delle metropoli. “Il concetto di parco chiuso, che isola e si isola, ha fatto il suo tempo”, afferma Mara Servetto, “i nuovi spazi devono costruire interazioni con il tessuto cittadino, magari recuperando terreni dismessi, inglobando realtà minori e piccole comunità e valorizzando la natura urbanizzata di orti, giardini, o anche del verde spontaneo.”
A piedi verso Mipo Station
Il progetto ha agito innanzitutto sulla relazione del Blue Line Park con il contesto di Haeundae, densamente urbanizzato, a partire dall’ingresso di Mipo, dove un tratto pedonale di circa 200 m conduce alla Mipo Station, punto di partenza di treno e cabinovia. “Questo segmento iniziale funge da innesto del parco nella città”, spiega Ico Migliore, “e da spazio di transizione dal caos urbano a una dimensione dai ritmi più lenti, che invita al cammino, allo svago, alla contemplazione dei panorami costieri”. L’ingresso è segnalato da alti totem in corten che accolgono i visitatori, riportando informazioni e mappe, seguiti da una “selva” di pali gialli in vetroresina di oltre 10 m di altezza simili a giganteschi fili d’erba, sormontati da una luce puntuale. Sono segni verticali iconici, che scandiscono l’accesso anche alla stazione intermedia di Cheongsapo e a quella finale di Songjeong e che diventano landmark di identità e orientamento anche da lontano.
Una nuova piazza e le ‘arcate di binari’
Lungo il percorso d’ingresso sono state posizionate delle panche in corten dalle forme fluide e organiche, alcune delle quali dotate di una terminazione a nicchia, uno spazio ‘cocoon’ attrezzato con sedute in legno in cui è possibile sostare comodamente all’ombra. Dopo alcune decine di metri si apre uno slargo ritmato da sei imponenti archi in metallo che richiamano i binari del treno e che, con curve morbide e irregolari, si intrecciano, segnando il passaggio verso la stazione. Gli archi definiscono una nuova piazza, Mipo Square, ricavata nel percorso lineare: un’area di raccordo in cui convergono stradine e viottoli nati durante il tempo dell’abbandono per raggiungere gli orti dei dintorni. Gli archi si pongono come presenze dinamiche in dialogo con la natura: definiscono passaggi ombreggiati in rapporto al moto del sole e della luna e sono plasmabili dal verde circostante, che su di essi sta crescendo fino a renderli vere e proprie gallerie verdi. Nei pressi della stazione, infine, sono stati creati piccoli box commerciali in corten che, come vagoni solitari, permettono di ospitare piccole attività commerciali o botteghe degli artigiani della zona.
Il tunnel arcobaleno, un’esperienza cromatica
A circa 450 metri dalla Mipo Station il percorso incontra un tunnel in cemento della vecchia ferrovia, da un lato addossato alla collina e, dal lato opposto, ritmato da nicchie ad arco aperte verso la vista del mare. Il tunnel è stato riprogettato da Migliore e Servetto come un’installazione dinamica, The Rainbow Tunnel, che aggiunge alla visita l’esperienza della dinamicità cromatica: le nicchie della galleria, infatti, sono state rafforzate con archi in corten sospesi in aggetto e dipinte con campi cromatici in gradazione, abbinati a vetri colorati che alternativamente le chiudono. I vetri colorati regalano ai passeggeri del treno una continua mutazione cromatica della vista sul mare e, viceversa, i pedoni sul sentiero percepiscono il treno come una sommatoria di frame di diversi colori. Il Tunnel, inoltre, è situato in un punto panoramico che gode di una spettacolare vista su Busan e sul suo skyline di grattacieli e ponti: le aree circostanti sono state attrezzate per la sosta, come una sorta di balconata panoramica. Il tunnel stesso e i suoi dintorni possono trasformarsi, a treni fermi, in un set per eventi, ravvivato dal ritmo delle nicchie arcobaleno.
Il rapporto con la natura e le passeggiate urbane
“Come sintesi è interessante che il parco sia un progetto di integrazione tra natura e ambiente urbano”, afferma l’architetto Migliore, “c’è un percorso ferroviario e a fianco si sviluppa il passaggio pedonale che si amplia dove possibile. Per sua natura l’High Line di New York è progettata e conclusa in se stessa, non contaminata dal contorno; mentre il Blue Line Park è generato dai dintorni e dalla natura già presente. Non abbiamo portato un parco dove non c’era, ma abbiamo cercato un dialogo con le preesistenze naturali: il mare, la montagna, la collina, la vista della luna e dei tramonti… li abbiamo messi in rapporto con la città e la verticalità dei grattacieli.” Prosegue Mara Servetto: “La ferrovia dismessa era un posto dove la gente non andava più: il progetto trasforma quest’area abbandonata in un luogo connesso. Inoltre le passeggiate urbane sono un tema molto attuale: la città deve diventare un luogo progettato anche per camminare, in relazione al paesaggio e al clima specifico.”
Busan riconnette passato e futuro
Blu Line Park non annulla, ma recupera la storia dell’ex tracciato ferroviario intorno a cui erano sorte piccole attività artigianali e coltivazioni minimali ed era talvolta meta di passeggiate romantiche. Le storie passate sono state integrate nel nuovo assetto dell’area, che valorizza gli orti, le attività artigianali e il rapporto con gli insediamenti storici, come il villaggio di Cheongsapo (la seconda stazione), dove è ancora possibile ammirare la pesca tradizionale delle alghe praticata dalle donne tra le scogliere.
La riconversione dell’ex ferrovia rientra in una più ampia strategia avviata dalla città metropolitana di Busan e finalizzata a riconciliare armonicamente passato e futuro. Durante la Guerra di Corea (1950-53) Busan fu uno dei pochi territori a non subire distruzioni e a mantenere le stratificazioni urbane, che invece a Seoul sono andate perdute. Una ricchezza che la città intende valorizzare e, soprattutto, aprire a tutti.
di Antonella Galli