Coni di luce, la nuova collezione Lama di Icone

Design e artigianato, tradizione e industria, esperienza reale e realtà virtuale, sono mondi che non sono più in contraddizione tra loro, ma coesistono nella nostra quotidianità. E sono in continua trasformazione, perché è proprio nella ibridazione che si raggiungono nuove mete. Bisogna viaggiare veloce con la fantasia e soprattutto con l’approccio progettuale, ormai si sa, i tempi mutano alla velocità della luce e stare al passo non è sempre facile. A meno che non si abbia la visione aperta e limpida di Giulio Cappellini, uno dei pochi designer- e chiamarlo così è già riduttivo – che ha saputo seguire i tempi con spirito critico e visionario. Lo si capisce al primo sguardo, basta una luce per accendere una idea di futuro. Come la nuova collezione Lama di Icone che, pensata per un mondo in trasformazione, riesce cambiando forma e finiture ad adattarsi a contesti ibridi, come chiede lo stile di vita contemporaneo. Creata da Giulio Cappellini – art director del brand e vincitore del Compasso d’Oro 2022 alla carriera – insieme a Leonardo Talarico, giovane designer che ha co-firmato, insieme proprio a Cappellini, numerose installazioni in giro per il mondo, tra cui quelle per Alcantara al museo Maxxi di Roma e a Palazzo Reale a Milano, è una collezione di lampade da tavolo, da terra, prodotte in due dimensioni e diverse finiture.

Segno distintivo del progetto la purezza geometrica della forma ottenuta dall’intersezione di due coni. Il materiale con cui è realizzata è una sottilissima lamiera di metallo che dona grande plasticità all’oggetto. La chiusura superiore è invece in materiale plastico. Un nuovo modo per indagare il tema della luce attraverso la contrapposizione tra essenzialità e ricercatezza, archetipo della sagoma e ricchezza cromatica della materia, viste anche le le finiture disponibili, dalle verniciature opache in colori basici o brillanti alle finiture metalliche, tipiche del brand Icone. Un modo per rinnovare il valore di una forma ancestrale attraverso la ricerca tra tonalità e la potenza delle cromie scelte. Un modo per adattarsi ai diversi tipi di ambienti sia domestici sia destinati all’hospitality. E al mondo che cambia.

 



Editoriali di David Pambianco