Lo studio di architettura fondato a Lugano da Carlo e Paolo Colombo è cresciuto da 20 a 120 collaboratori, aprendo otto sedi nel mondo e arrivando a fatturare 15 milioni di franchi svizzeri. Il nome di fantasia? È una scelta fatta pensando al futuro.
Conosciuto come uno dei più importanti designer e architetti italiani, Carlo Colombo ha realizzato prodotti di successo per alcuni prestigiosi marchi del design italiano, quali Poliform, Flexform, Giorgetti, Flou, Antonio Lupi, Cappellini, Faber, Bugatti Home, Bentley Home, Trussardi Casa. Nel 2013 fonda il suo studio di architettura A++, insieme all’architetto Paolo Colombo, amico e collega, con sede a Lugano: “Ho deciso di trasferirmi in questa città – racconta Colombo – per una serie di eventi che hanno contribuito a ridefinire il mio luogo ideale dove vivere e lavorare. Ho sempre guardato con interesse la Svizzera per il rispetto delle regole e delle persone, quindi ho semplicemente deciso di spostarmi a Lugano, città dove sono felicemente integrato”. E l’Italia? E Milano? Oggi i confini fisici non sono più un limite per mantenere vive le relazioni, personali e lavorative. “Riconosco che Milano sia la capitale del design e l’Italia il Paese di riferimento per il design internazionale, ma è anche vero che al giorno d’oggi è possibile continuare a gestire rapporti e business senza più la necessità di essere tutti i giorni fisicamente presente a Milano. Scegliere dove vivere non comporta la rinuncia ad essere italiano sia nel cuore sia nella propria attività professionale”.
DA 20 A 120 DIPENDENTI
Tutto nacque per una serie di coincidenze, circa otto anni fa. Arrivò la possibilità di lavorare per un emiro, progettando un’isola partendo da un masterplan, lavorando poi a livello architettonico sul progetto per finire con i dettagli legati al design. Emersero richieste precise da parte del cliente, anche dal punto di vista della sostenibilità, tanto da far ottenere al progetto la certificazione Leed Platinum. “Ai tempi – racconta Carlo – conoscevo già Paolo Colombo, che aveva molta esperienza in questo ambito della progettazione. Così, abbiamo unito le forze e abbiamo vinto il concorso. Sono arrivate in quel periodo molte offerte importanti di lavoro, che io con la mia struttura non sarei stato in grado di affrontare. Dopo questa prima esperienza positiva, anche Paolo ha deciso di trasferire famiglia e studio a Lugano ed è nata la nostra partnership. Abbiamo sicuramente storie, caratteri e competenze diverse, siamo come un polo positivo e uno negativo, che si compensano uno con l’altro. Paolo si occupa della parte gestionale, contrattuale e finanziaria, io invece di quella più creativa. Uno studio destinato a crescere molto in fretta. Da allora, i dipendenti sono aumentati da 20 a 120, tra architetti e ingegneri, con un fatturato di 15 milioni di franchi e una crescita centrata ogni anno. “Uno degli investimenti indispensabili per poterci posizionare in un mercato internazionale – continua – è stato la scelta di assumere personale legato al progetto in Bim. Abbiamo investito in risorse umane e finanziarie pari ad un milione di euro e oggi tutto questo ci sta portando risultati concreti e importanti. Abbiamo assunto un architetto molto preparato, che sta gestendo in modo impeccabile il processo, coordinandolo in tutti i nostri studi del mondo”.
TRA ARCHITETTURA E DESIGN
Da un lato c’è Carlo Colombo architetto, dall’altro Carlo Colombo designer. Due anime in un’unica persona, che hanno portato alla creazione di due realtà e due aziende diverse, che a volte all’interno dei progetti si incontrano ma che portano nomi differenti, per scelta. “Abbiamo deciso di optare per un nome di fantasia, non comportandoci come tanti studi internazionali associati, che portano il nome dei fondatori. E lo abbiamo fatto per diversi motivi. Uno di questi è il desiderio di non annullare o celare tutti i sacrifici fatti per realizzare progetti insieme. E quando dico insieme non intendo solo io e Paolo, ma tutti i ragazzi che lavorano con noi nel mondo”. Spesso nei grandi studi, senza il nome dell’architetto fondatore, tutto si sgretola e scompare. Invece in A++ le cose funzionano in maniera differente. “La nostra intenzione è stata quella di creare una struttura di management molto forte, che permette allo studio di proseguire in modo autonomo e determinato“. Oltre all’architettura, Carlo Colombo continua ovviamente ad occuparsi di prodotto e lo fa separando le due attività in modo consapevole. “Per le collezioni di design ho mantenuto visibile il mio nome, perché 25 anni di carriera e passione in questo settore non li voglio cancellare. Devo tutto il mio successo personale al processo creativo legato al design. Ho instaurato rapporti importanti con molte persone e mi risulterebbe molto difficile delegare dopo tanti anni. Considero la mia vita professionale divisa in due settori diversi ma complementari, con storie e strategie completamente differenti. Dal design sono arrivati e arrivano molti incarichi a livello internazionale, spaziano dall’interior all’architettura, che grazie alla presenza di A++ abbiamo concretizzato; ormai esiste una sinergia inscindibile fra le due società, dove una è in simbiosi con l‘altra”.
GLI UFFICI NEL MONDO
Per poter seguire in modo efficiente i clienti nel mondo e essere competitivi nell’acquisizione di nuove commesse, A++ ha aperto diversi uffici. Ad oggi, lo studio ha in costruzione (tra alberghi, torri residenziali, ville e progetti di interior design) lavori per un valore di circa 2 miliardi di euro. “La nostra sede principale è Lugano, a seguire Zurigo, New York, Miami, Dubai, Shanghai, Honk Kong e Mosca. Non è stata una scelta facile sia per questioni di investimento finanziario che di risorse umane, ma era necessario per poter essere presenti dove i nostri cantieri stanno crescendo e per poter dare una risposta puntuale a tutte le necessità dei nostri interlocutori”. La scelta di strutturarsi in maniera più puntuale è stata importante e ponderata, ma necessaria: “In una struttura manageriale, commerciale e finanziaria ci può essere la volontà per poter mantenere in vita la creatività e tutte quelle sinergie che esistono e coinvolgono il nostro sistema. I vantaggi nel nostro caso sono molteplici, pensiamo alla possibilità concreta di continuità del brand anche senza noi fondatori. La possibilità di crescere o cedere delle quote azionarie sarebbe una cosa difficile da gestire con uno studio legato ad un solo nome. La nostra scelta è stata fatta ragionando su strategie e sinergie. Non è stato facile, certo, ma basta avere coraggio e determinazione e tutto il resto viene da solo, se ci sono i presupposti per dimostrare la propria professionalità e affidabilità”.