Si è chiusa la 41° edizione di Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Svoltasi a BolognaFiere dal 23 al 27 settembre, la kermesse ha registrato oltre 95mila presenze, in calo del 4% rispetto all’edizione dello scorso anno. come conseguenza di una sostanziale tenuta degli operatori internazionali (-1%) e una diminuzione del 6,7% degli operatori italiani.
Quest’anno la manifestazione ha visto quindici padiglioni interamente occupati – pari a 145.000 metri quadrati di superficie complessiva – dove hanno esposto 606 aziende, di cui 332 del comparto piastrelle di ceramica, 91 dell’arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna che ha confermato la sua connotazione internazionale con 230 espositori esteri – pari al 38% del totale – e con 25 Paesi rappresentati.
“Pur in un contesto internazionale caratterizzato da situazioni di forte criticità – ha dichiarato Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica – la capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti: la qualità dei visitatori che abbiamo incontrato a Bologna quali distributori, architetti, operatori del real estate è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand. La ceramica italiana continua ad essere leader sui mercati mondiali grazie al valore assoluto del proprio design e a caratteristiche distintive quali sostenibilità e rispetto dei diritti delle persone, anche se dobbiamo confrontarci con un dumping sempre più aggressivo di alcuni Paesi e con la perdita di competitività per le nostre imprese che deriva dall’applicazione ideologica di normative, come l’ETS, che pure mirano a obiettivi ambientali UE condivisibili. Durante la fiera abbiamo avuto modo di evidenziare questi temi ai molti rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali e regionali che ci hanno dato attenzione e ci sono venuti a trovare. In un contesto così difficile, lascia veramente l’amaro in bocca che i visitatori professionali che hanno scelto anche quest’anno di venire a Cersaie siano stati colpiti nelle giornate fondamentali di lunedì 23 e martedì 24 dagli scioperi dei taxi e degli operatori aeroportuali di Bologna. Il danno e i disagi che sono stati fatti ai nostri visitatori sono un grave rischio per una fiera competitiva come la nostra e di conseguenza per il territorio: mi auguro almeno che, con la responsabilità di tutti, episodi del genere non tornino a ripetersi in futuro”.
“Ancora una volta – ha dichiarato Antonio Bruzzone, amministratore delegato di BolognaFiere – le presenze di espositori e di buyer italiani e stranieri, nonostante la difficile congiuntura, confermano che questa manifestazione è un appuntamento imprescindibile per il mercato. Unico vero disappunto gli scioperi e il servizio dei taxi. Proclamare uno sciopero nel giorno dell’inaugurazione di questo importante appuntamento denota insensibilità nei confronti di chi porta ricchezza alla città. Ma ancora peggio è stato poter verificare che, anche nei giorni in cui lo sciopero non c’è stato, nessuno se ne è reso conto vista l’esiguità dei mezzi in circolazione”.