Piuarch e lo studio architetto Silvia Passerini hanno vinto il bando pubblico indetto dal Comune di Milano per il progetto architettonico di recupero della Cascina Sella di Milano.
Il progetto che consentirà il recupero della struttura rurale del 1.400 prevede sistemi di restauro degli edifici preesistenti e sotto tutela, con l’obiettivo di rivitalizzare un patrimonio al confine tra il tessuto urbano e la Milano Agricola.
L’intervento, che riguarda l’area tra viale Forze Armate e via Parri, vede il coinvolgimento di circa 30 soggetti e porterà alla realizzazione di alloggi in co-housing intergenerazionale, spazi adibiti ai servizi per l’infanzia e per la formazione, un museo digitale, orti sperimentali, spazi per la formazione agricola e un laboratorio di panificazione, oltre ad aree per la vendita e degustazione dei prodotti di qualità.
“Partendo dai fronti tipici degli edifici esistenti si ricostituiranno in continuità con i caratteri tipo-morfologici e linguistici tradizionali le cortine e l’assetto tipologico di “corte chiusa” originale – spiegano dallo Studio Piuarch che ha messo a punto il progetto architettonico, insieme allo studio dell’architetto Passerini, che ha ideato i sistemi di restauro degli edifici preesistenti e sotto tutela -. I nuovi volumi edilizi ripristinano l’aspetto originario dell’antico borgo contadino, così da risultare facilmente riconoscibile il tipico carattere unitario della costruzione originale riproposto in una chiave di lettura contemporanea. In quanto bene vincolato, il percorso progettuale coinvolgerà anche la soprintendenza per preservare il suo valore storico e architettonico. Tuttavia la contemporaneità oltre che nell’architettura sarà ben visibile nella scelta dei materiali utilizzati, sostenibili perché in grado di abbassare le emissioni di carbonio, sopra tutti il legno, ma anche il vetro e le ceramiche”.
“In realtà materie semplici e da sempre utilizzate – specifica lo Studio Piuarch – ma che rientrano nella logica contemporanea di un approccio sostenibile e resiliente, per restituire alla città un’architettura innovativa che reinterpreta la tradizione rurale ma che possa adattarsi facilmente a diversi usi in futuro”.
L’intervento consentirà la ricostruzione delle due corti esistenti, ricomprendendo l’antico corpo di fabbrica che qua e là emerge dalle rovine e che nel progetto diviene elemento ispiratore e di riferimento.