Bonus mobili, il tetto sale a 16mila euro

Aumenta da 10.000 a 16.000 euro il tetto massimo di rimborso delle spese con il Bonus mobili e grandi elettrodomestici a basso consumo. Lo ha deciso la commissione Bilancio alla Camera approvando un emendamento alla manovra. Si potrà, così, usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L’agevolazione spetta anche per gli acquisti effettuati nel 2021, ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2020.
L’innalzamento del tetto di spesa, richiesto e sostenuto da Federmobili Confcommercio per Imprese per l’Italia e Assarredo di FederlegnoArredo e inserito nella Manovra 2021, rappresenta “il riconoscimento della validità della misura e sancisce il cambiamento di prospettiva imposto dalla pandemia nei confronti della casa. Un luogo che si è trasformato improvvisamente in ufficio, classe e spazio di condivisione costante fra tutti i componenti della famiglia, spesso costretta a rivedere il layout degli ambienti o a modificare gli arredi per rispondere alle nuove necessità”, dichiarano in una nota congiunta il presidente di Assarredo Maria Porro e il presiedente di Federmobili Mauro Mamoli.
“Garantire un sostegno più consistente alle spese sostenute per rendere gli spazi e gli arredi più confortevoli e funzionali ad un tempo è un segnale davvero importante non solo per il settore che rappresentiamo, ma anche per i cittadini costretti a trascorrere molto più tempo fra le mura domestiche. Soddisfare questa domanda – spiegano Federmobili e Assarredo – ha importanti ripercussioni in termini di responsabilità sociale per le nostre imprese, ancora prima che implicazioni di tipo economico”. “Inoltre – concludono – l’aumento del massimale di spesa può consentire a una più larga fascia di popolazione l’acquisto di mobili Made in Italy, andando a sostenere la domanda interna di uno dei settori industriali più importanti e rappresentativi che può fortemente contribuire alla ripartenza del Paese”.