Il retail diretto è la chiave di volta della strategia dell’azienda francese Roche Bobois, 257 milioni di ricavi, in crescita del +4,8% a cambi costanti (3,4% a cambi correnti), e con una marginalità misurata in ebitda dell’8,7% sul fatturato. A spiegarlo sul palco di Palazzo Mezzanotte, in occasione del 5° Summit Design di Pambianco-Interni, è il CEO Gilles Bonan per il quale “è essenziale controllare direttamente e totalmente l’immagine e il messaggio di marchio a livello internazionale”.
L’azienda, quotata in Borsa nel 2018 con una partecipazione di Tip-Tamburi pari al 35% del capitale, è presente con monomarca esclusivi in 55 Paesi e vende all’estero il 65% dei suoi prodotti. Solo 10 anni fa la Francia rappresentava oltre il 60%. “Siamo sempre più internazionali – spiega Bonan – Dopo la Francia, il nostro secondo mercato, primo per profittabilità, sono gli Stati Uniti. In Nord America abbiamo 40 negozi, dei quali due terzi di proprietà. Qui abbiamo cambiato la percezione del marchio, sbarcato oltreoceano come catena di affiliati convertiti nel tempo in spazi di proprietà”.
Con l’Italia e gli italiani, che definisce “francesi di buon umore”, ha una particolare affinità elettiva che ha portato l’azienda ad attivare collaborazioni con designer e fornitori del Belpaese e ad aprirvi una rete di negozi monomarca.
Roche Bobois non ha una produzione propria ma svolge tre attività: editore delle collezioni realizzate con i designer, franchisor e distributore con oltre cento negozi di proprietà. “Il fatto di non essere industriali – conclude Bonan – ci dà la flessibilità, elemento chiave nel nostro mestiere, essendo liberi dal peso di una fabbrica da sostenere. Abbiamo l’agilità creativa per cambiare e per poter sperimentare con i materiali. La ricerca è così molto più profonda”. Due terzi della produzione è realizzata in Italia tramite terzisti. Poi in Francia, Portogallo, Inghilterra e Svezia. Pur essendo affidata a terzisti, Roche Bobois ha uno stretto controllo sulla qualità produttiva grazie a una regolamentazione dettagliata e a un processo da rispettare.
Pur con la presenza nel capitale del fondo Tamburi Investimenti, la società è ancora a maggioranza familiare. Inoltre, da quasi un anno Roche Bobois è quotata alla Borsa di Parigi Euronext con un flottante del 12%. “L’appoggio della Borsa ci dà un’opportunità qualora volessimo in futuro affrontare un investimento maggiore – conclude Bonan – e per incrementare la visibilità al marchio. C’è un patto però tra le due famiglie di mantenere saldamente in mano la maggioranza del brand”.
Pur essendo il retail rivolto al consumatore finale il ‘business model’ di Roche Bobois, da qualche anno la società si è aperta al contract creando una divisione dedicata con team ad hoc in alcune città dei principali mercati che copre, come Parigi, Londra, New York e Montecarlo.
Per il futuro, l’azienda si attende una crescita del retail, il cui giro d’affari comprensivo di affiliati si attesta a quasi 500 milioni di euro, perché intravede ulteriori possibilità di sviluppo. Prevista un’importante crescita anche sul contract, ancora in fase iniziale per il marchio, e nell’e-commerce che rappresenta il 5% delle vendite. L’azienda lancerà tra circa quattro settimane una piattaforma dedicata all’interno del proprio sito web. “Anche i clienti dell’alto di gamma desiderano poter acquistare online, noi garantiremo un servizio di consegna e post vendita tramite il negozio più vicino all’acquirente. Non ci sarà così concorrenza tra store fisico e virtuale e il prezzo di listino sarà uguale in negozio e online”.
Infine, Bonan vede un futuro di crescita per Roche Bobois con nuovi mercati da conquistare, come l’Africa dove ad oggi ha una presenza ridotta, e da sviluppare come gli Usa.