Nel futuro di Haworth, il colosso statunitense da 2 miliardi di dollari specializzato nel mondo ufficio che controlla dal 2014 il Gruppo Poltrona Frau, ci sarà sempre più spazio per il segmento home. Tanto che il segmento dedicato al cosiddetto lifestyle dovrebbe passare da una quota pari a circa il 25% del turnover complessivo del gruppo a circa il 50%, bilanciando quindi il giro d’affari tra ufficio (che manterrebbe un peso analogo) e home&hospitality in crescita. A conti fatti significa che il Gruppo punterebbe quindi a raggiungere quota 3 miliardi di dollari. È quanto ha rivelato Franco Bianchi, President e CEO della realtà a stelle e strisce fondata da G.W. Haworth nel 1948 e presente oggi in 120 Paesi al mondo, spiegando come nei prossimi anni il gruppo punti a “una crescita organica dei brand che abbiamo in portafoglio e alla creazione di un polo di aggregazione per le aziende che vogliono partecipare. Vogliamo essere aperti a questa politica di federazione di eccellenze”.
La strategia è frutto del percorso che il gruppo sta portando avanti dal 2009 e che si lega a doppio filo con le trasformazioni della società e delle modalità di lavoro. “Allora i ricavi di Haworth si attestavano su 1,1 miliardi di dollari – spiega Bianchi – e in quel periodo ci siamo resi conti che la tendenza era sempre di più quella di una ibridazione degli ambienti di lavoro. Bisognava andare oltre alle work station. Per questo ci siamo aperti a collaborazioni con il mondo casa e hospitality che hanno portato prima all’accordo di distribuzione di Cappellini e Poltrona Frau negli Usa e poi all’acquisizione”.
Altra strategia a lungo termine sarà quella dedicata all’e-commerce. “Il nostro gruppo lo sta facendo (riferendosi a investimenti nel campo digitale che comprende anche l’e-commerce, ndr.), vedrete succederanno delle cose”, ha anticipato il manager di origini bolognesi ma di stanza negli Usa, aggiungendo però che: “sono investimenti che vanno fatti nell’ambito di una strategia più ampia. Ci investiremo cifre importanti ma l’importante non è investire nell’e-commerce ma nel digitale, di cui l’e-commerce è una componente importante”.