Arper, azienda trevigiana di design specializzata nel settore contract, punta a essere non più solo un’azienda esportatrice, ma a diventare una realtà globale. “Nel 2014 abbiamo realizzato negli Stati Uniti, più precisamente in North Carolina, un polo logistico, poi diventato anche produttivo – ha dichiarato a Pambianco Design Claudio Feltrin, presidente di Arper Spa -. Qui non viene creato tutto il prodotto, ma solo la ‘tappezzeria’. Ciò ci permette di limitare i tempi e di allinearci con le consegne delle aziende statunitensi. L’obiettivo è, entro il 2016, quello di replicare lo stesso modello in Asia. Così facendo diventeremo un’azienda globale”.
L’azienda, infatti, con l’aggiunta del polo asiatico, che diventerà punto riferimento per l’Oriente ad esclusione dell’India, riuscirà a coprire i principali mercati di riferimento, con la fabbrica di Monastier di Treviso che rifornisce tutta l’Europa e quella in North Carolina da cui partono gli ordini destinati a Stati Uniti, Canada e Sud America.
A testimonianza di quanto gli Stati Uniti rappresentino un mercato sempre più importante per l’azienda, Arper due settimane fa ha inaugurato lo showroom di New York. Lo spazio, che era già operativo dal 2010, è situato nel quartiere di Soho e va ad affiancarsi allo showroom di Chicago.
Poco più di un anno fa Arper ha rivisto la propria struttura manageriale inserendo Roberto Archetti come brand director: “La nuova struttura manageriale – ha commentato Feltrin – sta andando molto bene, nonostante sia previsto un periodo di rodaggio di un paio d’anni che ci consentirà di fare un ulteriore salto nel futuro”.
Arper prevede di chiudere il 2015 con un fatturato a 65 milioni di euro, con una quota export pari al 94 per cento. L’Italia è cresciuta del 60% arrivando a 5 milioni. “Se i fattori esterni che possono influenzare il fatturato restano invariati – conclude Feltrin – nel 2016 ci aspettiamo un’ulteriore crescita a doppia cifra”.