Armani/Silos e Politecnico di Milano saranno protagoniste della Milano Arch Week 2019 con una mostra, About Future: Architecture, Cities, Environment, Models and Visions, presentata oggi in anteprima alla stampa, che vede esposta una selezione di circa 50 progetti e relativi plastici a cura di studenti dell’università e giovani laureati dei Corsi di Laurea in Architettura.
La partnership con Giorgio Armani vede la condivisione “dell’approccio etico e di promozione dell’operosità”, ha spiegato la preside della Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, Ilaria Valente, avviata in occasione della scorsa design week quando l’università ha ospitato nel suo patio una lecture del noto architetto Tadao Ando, che ha inaugurato il filone architetturale all’interno degli spazi di via Bergognone 40. “E’ un onore e una grande soddisfazione – ha proseguito Valente – portare i nostri studenti ad esporre negli stessi spazi di Tadao Ando. E’ il luogo ideale per valorizzarli al meglio”.
La mostra si dipana, secondo un’estetica essenziale e leggibile, attraverso un percorso distinto da parole chiave-tematiche progettuali: Public Spaces and Housing, Innovation, Infrastructure, City, Architecture, Environment, Sustainability and Nature, Landscape, History and Heritage, Construction e Polytechnic Culture. “L’idea – spiega il docente del Polimi Filippo Orsini, tra i curatori della mostra – è quella di permettere diversi punti di vista sul progetto che mettano in evidenza gli interni e gli esterni”. La complessità della trasformazione delle città, dei paesaggi, le nuove condizioni dell’abitare, la ricerca di nuovi e sostenibili equilibri tra artificio e natura sono i temi su cui si concentrano i progetti degli studenti. Attraverso la consistenza volumetrica dei plastici, la mostra propone un mosaico di architetture e sezioni di nuove visioni cui si accompagnerà una suggestiva proiezione di sezioni prospettiche. I progetti comprendono innesti e nuovi spazi nel tessuto di Milano e delle città del mondo, disegni di case, paesaggi e spazi pubblici. “Gli stessi materiali scelti per la realizzazione dei modelli – ha puntualizzato Orsini – sono legati ai materiali caratterizzanti i diversi progetti”.
Il risultato è frutto di un dialogo internazionale promosso dalla scuola attraverso ‘visiting professor’ ed esperienze di studio e di lavoro all’estero degli studenti. Al centro visioni di città italiane e internazionali in cui le architetture si armonizzano con il contesto urbano e le infrastrutture o vanno a ricostruire paesaggi e funzioni abitative dei luoghi abbandonati.
Torna centrale il discorso sulla cultura politecnica: il connubio tra ingegneria e architettura, tra progetto e calcolo strutturale.
La perizia degli studenti è ben visibile nei modelli esposti, frutto di un importante attività di laboratorio e versione finale di precedenti modelli necessari ai progettisti per comprendere eventuali criticità dell’opera. “L’Ateneo – ha aggiunto la preside – sta investendo sul laboratorio modello, ad esso infatti sarà dedicato un nuovo edificio”.
Con questa nuova collaborazione si rafforza ulteriormente il legame esistente tra lo stilista e il Politecnico di Milano, un rapporto culminato nel 2007 con la laurea honoris causa in Disegno Industriale conferita a Giorgio Armani. ““Ho concepito il Silos come un luogo che promuovesse la creatività e che fosse uno stimolo per nuove idee, incoraggiando i giovani a esprimersi – ha commentato Armani – Sono felice di dare spazio agli studenti di architettura del Politecnico per questa mostra così ricca di significato, che fa riflettere su temi importanti come la sostenibilità e l’innovazione. Mi ha colpito la capacità di questi giovani di guardare al futuro, senza dimenticare le origini. In questo momento il Silos ospita le opere di un grande architetto, Tadao Ando, spero che il suo esempio sia di ispirazione per questi ragazzi ai quali auguro un brillante futuro”.