L’azienda di termo-arredi di alta gamma, Antrax, dopo aver chiuso il 2019 con un fatturato di 7 milioni di euro, in incremento del 5%, è pronta per rinnovare la propria immagine. Obiettivo: comunicare il proprio dna in modo più chiaro per distinguere le sue due anime istituzionale e dinamica in un contesto aziendale in continua evoluzione.
“L’azienda è un essere vivente e ha bisogno di evolversi nel tempo – afferma l’amministratore delegato Alberico Crosetta spiegando le ragioni della riconsiderazione dell’attuale posizionamento del brand – Ci siamo resi conto che il percorso di Antrax a livello di immagine andava meglio focalizzato distinguendo le nostre tipologie di offerta per renderle più chiare al cliente, anche attraverso il nostro catalogo, fino ad oggi unico e comprensivo dell’intera gamma”. Così l’azienda ha deciso di comunicare la sua doppia anima attraverso due cataloghi distinti. In primis, quello istituzionale, basato sui toni del bianco&nero e monocromatici, racconta l’anima professionale di fascia alta, rivolta all’architettura e al design: una volontà di chiarezza nei confronti del consumatore al quale Antrax vuole raccontare il dna del marchio con immagini coerenti.
Ad accompagnare il catalogo istituzionale altri cataloghi, più piccoli e aggiornati periodicamente, in grado di presentare in una sorta di moodboard l’anima dinamica del brand, legata all’evoluzione delle mode quindi attinente al mondo degli interni e dell’arredamento “dove il cambiamento segue tempistiche decisamente più veloci”, afferma l’AD.
Nessun rebranding, quindi, ma una volontà di distinguere con maggiore chiarezza per il pubblico il percorso del marchio secondo le due direttive, entrambe però rivolte all’alto di gamma, pur prevedendo una proposta competitiva sul mercato, con un’estetica essenziale ma con la stessa qualità produttiva garantita dal brand. Antrax, va ricordato, è stata la prima azienda a fare uso delle nanotecnologie sul trattamento superficiale dei radiatori e usa polveri di alta qualità su tutti i prodotti a catalogo.
Nella logica di una continua ristrutturazione aziendale, che ha visto nell’ultimo biennio l’informatizzazione dei processi produttivi in un’ottica di industria 4.0 e di riduzione degli scarti, rientra l’interesse a crescere nel mondo del progetto: “la distribuzione è fortemente in evoluzione – spiegaCrosetta – e sempre di più lo è per chi lavora con un prodotto di fascia medio-alta e ha l’esigenza di intercettare il mondo del progetto che oggi non trova un’adeguata professionalità sul punto vendita tradizionale. Serve una maggiore qualificazione del personale sul punto vendita per far sì che sappia rispondere alle richieste del professionista. Questo tipo di consulenze sono favorite dal diretto rapporto con l’azienda”. Secondo Crosetta, il punto vendita cambierà sempre più in questa direzione, diventando il luogo per visionare il prodotto e soddisfare una funzione logistica. “Bisogna attrezzarsi per far fronte a questa nuova realtà”, chiosa.
Il rinnovamento di Antrax attraversa anche il mondo digitale a partire dai social network con l’introduzione, da un paio d’anni, dell’hashtag, depositato come marchio, ‘#arancionedentro‘, dove il termine ‘arancione’ rappresenta il concetto di creatività insito nel dna del brand.
Il marchio ad oggi è distribuito all’interno di retailer del segmento bagno, a Milano all’interno di Agape, ma sta pensando di aprire uno showroom finalizzato alla promozione, sebbene implichi elevati costi di gestione. “Questa scelta richiederebbe l’attivazione di sinergie con le aziende partner – afferma Crosetta – Comunque non intendiamo rinunciare alla collaborazione con Agape e valutiamo molto importante la presenza in showroom che propongono prodotti complementari dai sanitari all’illuminazione, approccio che ci ha portato ad attivare la recente partnership con Cristina Rubinetterie“.
Per l’anno in corso, Crosetta è positivo dopo che l’azienda ha messo a segno nei primi due mesi già un incremento del 10%. Intanto, Antrax si prepara a lanciare, in occasione del prossimo Salone del Mobile, tra le numerose novità, l’avvio di una collaborazione con Rodolfo Dordoni.