Rientrare negli uffici aziendali ma solo dopo un loro profondo ripensamento, è quanto auspica Beat Zaugg dal 2018 proprietario al 100% di Alias, azienda da circa 10 milioni di euro di fatturato che, nei due anni di pandemia non è rimasta ferma, anzi ha investito in nuovi sistemi informatici e in produzione, acquisendo un’azienda specializzata nella lavorazione del legno perché “il legno è il materiale che assumerà sempre più rilevanza in futuro”. Secondo l’imprenditore vi è una incertezza diffusa nel mondo dell’office post Covid: “Il mercato dell’ufficio oggi è piuttosto incerto in quanto le persone non sanno ancora se rientrare negli uffici aziendali oppure proseguire in modalità smartworking – spiega Zaugg -. Per me è chiaro: bisogna rientrare in ufficio ma quest’ultimo dev’essere profondamente ripensato“.
Per Zaugg, Alias è un gioiello da maneggiare con cura e “amore”, senza ricercare spasmodicamente una crescita dimensionale che rischierebbe di snaturarne il dna. D’altronde, la solidità finanziaria a Zaugg è già garantita dal gruppo Scott fondato nel 2015 e attivo nell’ambito dello sport (tra i marchi c’è anche Dolomite), del quale Zaugg è Ceo e che ha un giro d’affari attorno al miliardo. Oltre ad altre attività che vedono coinvolto l’imprenditore, tra le quali una agenzia di viaggi, che ha visto però scendere il fatturato dai 250 milioni di euro pre Covid a 50 milioni post Covid, e realtà appartenenti a diversi settori.
“Alias ha sempre avuto l’outdoor nel dna, nel 2007 come parte del Gruppo Poltrona Frau ne avevamo arricchito la proposta – ricorda Andrea Sanguineti brand director di Alias – e oggi che il mercato dell’outdoor è sempre più strategico intendiamo spingere ulteriormente in questa direzione per far crescere la percentuale che questo segmento rappresenta sul fatturato totale, partendo dal 10% iniziale”, essendo il core business del brand ad oggi l’arredo per interni e per uffici. Le tecnologie utilizzate da Alias sull’indoor permettono una facile conversione dei prodotti in versione outdoor, a partire dall’uso di materiali come l’alluminio e dalle caratteristiche di leggerezza degli arredi che li rende facilmente trasportabili anche se di grandi dimensioni. “Alias essendo al 70% contract non ha potuto godere della bolla di benessere legata alla rinnovata centralità della casa post lockdown – spiega il manager -, abbiamo comunque contenuto le perdite che si sono attestate al 10%, ma la gestione ragionata di Zaugg ci concede di lavorare in serenità. Ora ricominciamo ad accelerare puntando sull’hospitality e l’outdoor“.
Intanto, Zaugg sta pianificando una strategia comunicativa per rendere i brand da lui guidati protagonisti di eventi che favoriscano la creazione di una community, organizzando convegni e congressi sulle grandi tematiche dell’attualità, come la sostenibilità e il clima, negli spazi di proprietà dell’imprenditore. Tra i quali annovera un albergo a Gstadt con trenta camere e un nuovo ristorante in apertura a Berna.
Guardando avanti, il prossimo passo sarà l’implementazione della forza vendita per essere più attivi sui mercati. “La distribuzione sta cambiando – prosegue Zaugg – prediligendo contatti diretti e grandi progetti” ma non solo, l’imprenditore anticipa l’intenzione di proseguire con nuove acquisizioni “purché coerenti con la nostra visione“, conclude.