La società californiana Airbnb è pronta a sbarcare sul Nasdaq dopo un ritorno all’utile nel terzo trimestre, chiuso a 219 milioni di dollari (184,5 milioni di euro) a fronte di ricavi per 1,34 miliardi.
Dai documenti finanziari depositati, riporta il Corriere della Sera, risulta come la società degli affitti brevi fosse in perdita da tempo, già prima della pandemia quando stava investendo in tecnologia e marketing per far crescere il business. Il suo fatturato è salito del 32% a 4,8 miliardi nel 2019, ma ha registrato una perdita netta di 674 milioni quell’anno. L’azienda ha perso denaro anche nel 2018 e nel 2017.
A seguito delle limitazioni sugli spostamenti per l’emergenza sanitaria, la società di San Francisco ha visto scendere i ricavi del 32% a 2,5 miliardi nei primi nove mesi tanto da decidere, a maggio, di licenziare 1.900 dipendenti (il 25% della forza lavoro) e da ridurre gli investimenti in programma. Per finanziare le sue operazioni AirBnb ha fatto ricorso a 2 miliardi da varie fonti, incluso un investimento di 1 miliardo da parte delle società di private equity Silver Lake e Sixth Street Partners.
Secondo la società, però, la domanda sarebbe in ripresa dato che diversi viaggiatori cominciano a considerare più sicuro alloggiare in appartamento anziché in affollati hotel. Il numero di notti e di esperienze prenotate, che è crollato di oltre il 100% a marzo e aprile, però, fa notare il Corriere della Sera, è ancora in calo ed è sceso del 28% a luglio, agosto e settembre. Secondo AirBnb questo indica che il suo modello di business è resistente e può adattarsi alle esigenze di viaggio future. Airbnb dichiara di avere attualmente 7,4 milioni di annunci gestiti da 4 milioni di host in tutto il mondo. L’86% dei suoi host sono fuori degli Stati Uniti e il 55% sono donne. Con 54 milioni di ospiti che hanno alloggiato in un appartamento preso in affitto sulla sua piattaforma nel 2019 a livello globale.