La 15esima edizione di Design Miami è andata in scena nei giorni scorsi a Miami Beach invitando a una riflessione sui trend attuali del mondo del design e del mercato dell’arte. La fiera, ormai punto di riferimento per i più influenti collezionisti, galleristi, designer, curatori e critici d’arte di tutto il mondo, si è svolta per la prima volta nel Pride Park di Miami Beach: edificio di recente costruzione con l’ingresso proprio di fronte all’entrata di Art Basel Miami Beach, andata in scena nelle stesse date.
La design week statunitense ha ospitato, quest’anno, molte prestigiose gallerie di design con svariate proposte vintage e contemporanee, una serie di progetti speciali commissionati da brand di moda e lusso e alcune installazioni-evento firmate da designer di fama internazionale raccolte nel programma “Curio” (da “curiosity”).
“Ad ogni edizione della fiera vediamo salire il livello di qualità e la varietà delle opere esposte – commenta Jennifer Roberts, CEO di Design Miami – Dai pezzi rari che risalgono al XIX secolo alle creazioni contemporanee che debuttano in fiera rappresentando le principali preoccupazioni della nostra epoca. Le presentazioni stesse sono sempre più innovative e coinvolgono il visitatore fornendo momenti di scoperta”.
Tema principe dell’edizione 2019, proposto dal curatore della manifestazione Aric Chen, è l’acqua, un’esplorazione, assolutamente attuale, che riguarda anche l’innalzamento del livello del mare che minaccia il futuro delle città costiere oltre a voler indagare come le industrie creative e i consumatori finali si stanno avvicinando al tema dei cambiamenti climatici.
L’interpretazione moderna dell’artigianato tradizionale, è un altro tema al quale si sono ispirati galleristi e designer riuniti nella sezione “Modern Craftmanship” che ha messo in scena, dunque, la reinterpretazione contemporanea di materiali e tecniche tradizionali, rendendo le proposte attrattive per il pubblico dando nuova vita ai materiali classici come vetro, ceramica e della fibra naturale sisal oppure utilizzando tecniche come la tessitura.
A metà strada tra la riflessione sulle metamorfosi della natura, gli allestimenti immersivi e la sperimentazione dell’uso di nuove tecnologie nell’artigianato tradizionale, si posiziona l’installazione realizzata ad hoc per la manifestazione da Perrier-Jouet in collaborazione con il designer italiano Andrea Mancuso per “Analogia Project“. Un’interpretazione in stile Art Nouveau in cui le bottiglie di champagne che invecchiano sono rappresentate da 11mila elementi in ceramica nei colori autunnali dei vigneti nel periodo della vendemmia. Oltre all’installazione, Mancuso ha disegnato una collezione di bicchieri di champagne creata con la Berengo Foundation a Murano, ognuno ispirato alle sei caratteristiche Cuvée della Maison Perrier-Jouët e presentato in fiera.
Le donne designer avanguardiste sono state protagoniste di una sezione con gallerie che hanno reso omaggio alle icone del mid-century design evidenziando le importanti eredità di queste pioniere dell’arredo e del lighting design del XX secolo.
Altri temi, infine, sono stati: le gallerie dagli spazi concettuali con i designer che curano insieme ad esse l’allestimento degli stand per renderli più immersivi e per godere meglio delle opere, come Mercado Moderno; il design Giapponese (mai così presente in fiera) e quello Africano.
Nel contesto della fiera Art Basel Miami, il Salone del Mobile.Milano ha organizzato un momento di confronto sullo stato del design italiano per capire se sia ancora in grado di dettare tendenze e quale sia il suo peso nello scenario internazionale con “A Dreamscape of Italian Design“, in collaborazione con il Consolato generale d’Italia e Agenzia Ice. L’evento si è tenuto al Wolfsonian-Fiu Museum e ha visto la partecipazione in qualità di relatori di Michele De Lucchi, Francesca Lanzavecchia, Angela Missoni e Piero Lissoni, moderati da Terence Riley, già chief curator del dipartimento di Architettura e Design al MoMA di New York.