Si è chiusa a inizio settimana l’edizione invernale di Maison&Object, una delle fiere più significative e importanti del settore, appuntamento internazionale per scoprire le ultime tendenze decorative della casa. Anche quest’anno l’affluenza è stata alta, i numeri si aggirano intorno a 85mila visitatori, registrando un aumento fino al 5% dall’edizione invernale del 2017. Interior, Homeware and Tableware: Maison&Objet è una fiera che copre tutto l’abitare e quest’anno, attraverso il tema Show-room, ha invitato i brand presenti a raccontare i propri prodotti in vere e proprie messe in scena e strizzare l’occhio ai social, ormai imprescindibili e presenti in fiera con la Discovery Jury formata da blogger internazionali, come Camilla Bellini.
I 220mila metri quadri del Parc des Espositions sono stati allestiti interamente per dare spazio agli oltre 3000 brand, di cui circa 600 nuovi. Nel panorama generale, l’Italia si è registrata al primo posto per numero di visitatori, se si esclude la presenza dei padroni di casa, ed era presente con circa 300 espositori.
Italia protagonista anche nei Rising Talent Awards, con 6 giovani designer selezionati da 6 mentori dell’eccellenza nostrana. Andrea Branzi per Federica Biasi, Giulio Cappellini per Antonio Facco, Rosita Missoni per Marco Lavit, Rossana Orlandi per Guglielmo Poletti, Piero Lissoni per Kensaku Oshiro e Luca Nichetto per Federico Peri. I 6 giovani sono legati all’Italia o per nascita o per adozione professionale, ma tutti hanno dimostrato una grande personalità e capacità di innovare e lasciare da parte la pressione del design italiano storico.
Un altro paese con un ricco passato è sicuramente la Danimarca ed è da lì che arriva la Designer of the Year di questa edizione. Si tratta di Cecilie Manz che all’interno di uno spazio speciale ha presentato la sua produzione caratterizzata da un forte segno nordico e dall’allure che contraddistingue il design del Nord Europa.