Il fascino borghese di Maxalto

La collezione Maxalto, presentata  Parigi, sa ancora raccontare al mondo, nonostante i quasi trent’anni di vita, quell’abitare borghese pieno di fascino che ha nel suo stesso essere il dono dell’immortalità. C’è sempre quel gusto che rimanda alle atmosfere della Ville Lumiere degli anni tra le due guerre capace di amalgamare inedite forme dall’afflato organico ai più rigorosi accenni déco. Ce n’est pas une collection, ci tengono a sottolineare, e non a torto, visto che i nuovi pezzi presentati a Maison&Objet tutti disegnati dall’art director Antonio Citterio vanno a inserirsi senza soluzione di continuità nel catalogo. Che oggi appare quasi un album di famiglia, dove le novità dialogano alla perfezione con i prodotti del passato. Un nuovo capitolo che non stravolge, ma semmai rafforza, quella cifra stilistica ben precisa di Maxalto, che non è di maniera ma, al contrario, vive e si evolve assieme alla società che rappresenta. Ogni pezzo, così, arricchisce e completa gli altri al fine di raggiungere quella dimensione domestica dove niente è dettato dal caso, e tanto meno dall’ostentazione. Ci sono nuovi profili e dimensioni inedite, materiali innovativi e colori aggiornati, e poi riedizioni di elementi storici, riveduti per essere più solidi e funzionali.

Il divano Arbiter creato da Antonio Citterio

C’è, soprattutto, quella miscela di cultura e territorio, di creatività e di pratica che anche nel paradigma industriale, rimane fortemente legato all’artigianato. Un carattere che si perpetua rinnovandosi da nel tempo e che Maxalto ha fatto suo portandolo nel nuovo secolo di quel sapere divenuto nel frattempo know-how tecnologico. E allora basta seguire i profili Arbiter, il nuovo sistema di sedute componibili che, con le sue misure extra-large adatte a grandi ambienti ricco di cuscini sovradimensionati, va a completare la gamma divani del marchio. È il pezzo chiave della nuova ‘collezione-non collezione’ e nasce dall’ambizione di rinnovare e reinterpretare la tradizione dei divani dei maestri tappezzieri e delle icone dell’interior design. Accanto a lui, nello stesso album di famiglia, troviamo il divano Lilum caratterizzato dalle linee sinuose e d’ispirazione organica tipiche del secondo Dopoguerra e il divano girevole Amoenus Soft, vera e propria icona della collezione Maxalto, che, dopo la ridefinizione nel 2020 che ne ha rinnovato l’aspetto e il comfort, è ora declinato in una dimensione più contenuta. Non poteva mancare uno sguardo intimo sulla camera da letto grazie a Sileo che si pone a metà tra le proposte dallo stile ricercato e i sommier essenziali, d’ispirazione quasi alberghiera, da completare con il paravento Paratus che risponde alla necessità di definire gli spazi nei grandi ambienti delle case signorili, per esempio tra zona accoglienza e zona pranzo, oppure dietro la testata del letto per delineare l’area notte.

Anche il mondo notte si amplia con la proposta di Sileo, qui con paravento Paratus

E poi ancora, sedie, tavolini e un tappeto. Ma le news all’interno dell’album non finiscono qui: Maison&Objet vede anche il lancio di una nuova gamma di tessuti che va ad ampliare la linea nata nel 2020. I nuovi materiali rispondono alla volontà di conferire ulteriore ricercatezza agli imbottiti, con decori e finiture particolari e la spiccata consistenza tattile delle lavorazioni a velluto, jacquard e bouclé. La palette cromatica rimane improntata ai toni neutri e caldi cari a Maxalto, ma vede l’introduzione di nuove nuance beige, écru, cammello e tabacco, con un tocco di nero. La nuova gamma tessile prevede anche plaid, bed runner e guanciali decorativi, tutti brandizzati Maxalto e realizzati con tecniche che ne assicurano la massima morbidezza. I plaid sono in lana merino e lana vergine; i bed runner e i guanciali coordinati sono in misto cashmere.

 



Editoriali di David Pambianco