Terminate a gennaio le sanzioni internazionali, si aprono opportunità di business verso l’ex impero persiano. Il Paese è pronto a investire gran parte dei proventi del petrolio, congelati, in edilizia.
Il rapporto commerciale tra Italia e Iran è prolifico già da tempo, soprattutto per il comparto dell’arredo che, con Federlegno Arredo, è presente nel territorio dal 2013, dove ha maturato competenze che spaziano dall’analisi dei comparti allo sviluppo delle opportunità di business. Numerosi sono i marchi che sono sbarcati con showroom monomarca. Oggi, dopo l’Implementation day di gennaio, giorno della caduta dei provvedimenti internazionali a seguito dell’accordo sul nucleare, l’Iran, secondo quanto emerge da uno studio di Federlegno Arredo Eventi, si presenta come uno dei Paesi più attrattivi. I fattori sono molteplici: popolazione giovane, area geografica nuova, economia ad alto potenziale, cultura diffusa, un nucleo crescente di consumatori benestanti che ricercano prodotti made in Italy di alta gamma. Il Paese, inoltre, ha la più alta crescita del Pil in Medio Oriente ed è la seconda economia dopo l’Arabia Saudita, con un Pil di circa 450 miliardi di dollari (circa 408 miliardi di euro). L’Iran, secondo quanto dichiarato dal Ministro iraniano dell’Industria, delle Miniere e del Commercio, Mohammad Reza Nematzadeh vuole investire diverse centinaia di milioni di dollari di proventi del petrolio, congelati da oltre 30 anni per l’embargo nello sviluppo del Paese, nelle infrastrutture, nei trasporti e nell’edilizia. Secondo quanto riportato dal New York Times, il Paese sarebbe cosparso di gru e sarebbero in costruzione 400 shopping mall, di cui 65 solo nella capitale Teheran. L’apertura del mercato sta favorendo l’ingresso di nuove aziende estere, soprattutto di multinazionali che adottano modelli organizzativi e ambienti di lavoro con standard internazionali accelerando l’evoluzione dell’ambiente ufficio. L’open space è qui agli inizi, ma il cambiamento procede a ritmi incalzanti.
Aumentano dunque le possibilità di vendita per le aziende del contract alberghiero, della costruzione e ammodernamento di uffici e ospedali. Anche il residenziale sta crescendo e, di conseguenza, aumentano le opportunità di business per le aziende dell’arredo italiane, e di rivestimenti, wellness, porte, vetrate, illuminazione e grès, a fronte di un trend che vede le unità abitative aumentare di circa 750mila l’anno per la forte domanda. “Siamo già presenti nel Paese da tre anni – esordisce Giovanni De Ponti, CEO di Federlegno Arredo Eventi – con grande successo del settore dell’ufficio, che invece in Italia si trova in difficoltà. In Iran, al contrario, sta avendo sbocchi di vendita interessanti”. “Attualmente – prosegue De Ponti – la capacità di acquisto è fondamentalmente legata alla città di Teheran, che però ha un gran numero di abitanti e, dopo la fine dell’embargo, con una libertà di uso dei capitali e della finanza enormemente superiore al passato. Stiamo ricevendo segnali molto incoraggianti”. “Noi superiamo i 12 miliardi di euro di esportazione globale – dichiara il presidente del Salone del Mobile Roberto Snaidero -, abbiamo Paesi in crisi come la Russia, altri in crescita come gli Stati Uniti dove stiamo investendo molto. Ma sono i Paesi con i quali intessiamo relazioni B2B, come Iran e Cina, che vedono il formarsi di relazioni commerciali tra aziende italiane e operatori locali con buone prospettive di vendita. Le aziende promosse all’estero da Federlegno Arredo sono di piccola e media dimensione, quindi focalizzate sulla vendita. Abbiamo una lettera di intenti con la Federazione di produttori di mobili iraniani per scambiarci impressioni, informazioni e aiutarci reciprocamente, collaborando. Per venire all’estero con noi, le aziende devono partecipare ai nostri corsi di formazione, per comprendere la realtà e la cultuta degli altri Paesi. Irrinunciabile conoscerla per evitare incomprensioni anche nei rapporti di business”. Oltre alle potenzialità interne al territorio, la Repubblica Islamica Iraniana è situata in una posizione strategica, in quanto consente possibilità di riesportazione di prodotti verso i Paesi limitrofi dell’Asia Centrale, del Golfo Persico e del sub-continente indiano. È, dunque, un ponte di rilevanza enorme per il commercio con l’Asia centrale. Bisognerà pazientare ancora qualche mese per poter registrare un primo andamento dei rapporti business tra Iran e Italia, è però un dato di fatto che l’export generale del macrosistema arredamento sia in crescita del 6% nei primi 10 mesi del 2015 (come si evince dalla tabella*) su tutti i mercati, tranne la Russia.