E’ di scena alla Triennale di Milano la mostra ‘Trame. Le forme del rame tra arte contemporanea, design, tecnologia e architettura‘. Curata da Antonella Soldaini ed Elena Tettamanti, per l’allestimento e il progetto grafico di Migliore + Servetto Architects, l’esposizione mette in scena le declinazioni del rame nelle sue molteplici forme e applicazioni.
La mostra è ideata e promossa da Elena Tettamanti e coprodotta da Eight Art Project – nuova società che realizza progetti culturali per l’arte contemporanea e per il design – con Triennale di Milano, Triennale Design Museum, Istituto Italiano del Rame e con il patrocinio di European Copper Institute.
Trame è il primo evento espositivo che presenta un materiale come il rame in una luce del tutto nuova, grazie a un approccio trasversale che porta alla Triennale oltre 250 pezzi rappresentativi dei settori in esposizione.
La mostra individua un percorso attraverso opere d’arte, oggetti di design e d’architettura, applicazioni tecnico–scientifiche, documentazione fotografica e video in cui il rame è il filo conduttore che accomuna autori, provenienti da esperienze diverse, che hanno sfruttato in modo fortemente innovativo le qualità formali, strutturali e plastiche di questo materiale.
La sezione dedicata all’arte contemporanea comprende circa 30 opere di artisti dagli anni sessanta ai giorni nostri, consentendo così al visitatore di apprezzare le evoluzioni dell’uso del rame dall’Arte Povera alla Minimal Art fino alle tendenze degli ultimi anni. Il percorso prosegue con il design, con oltre 100 oggetti progettati dai più autorevoli nomi che hanno operato in questo settore. Si passa quindi all’architettura, con circa 10 modellini di progetti realizzati da alcuni tra gli architetti più famosi, e infine alla sezione dedicata alla tecnologia, ambito in cui il rame è impiegato in settori cruciali come l’informatica, la medicina, l’energia, i trasporti.
Nell’ambito del design il rame ha riscosso un interesse crescente, con risultati sorprendenti e spesso inconsueti. Personalità come Luigi Caccia Dominioni, Antonio Citterio, Dimore Studio, Tom Dixon, Odoardo Fioravanti, Martí Guixé, Gujan Gupta, Poul Henningsen, Shiro Kuramata, Ross Lovegrove, Nucleo, Gio Ponti/Paolo De Poli, Tobia Scarpa, Ettore Sottsass, Oskar Zieta e Giorgio Vigna, si sono cimentate nella progettazione di oggetti d’uso comune attirate dalla lucentezza del rame, ma anche dai suoi processi ossidativi e dalla sua evoluzione tecnologica.
Nella sezione dedicata all’architettura sono esposti modellini di progetti di architetti come Herzog & de Meuron, Renzo Piano, Aldo Rossi, Steven Holl Architects e James Stirling, che hanno utilizzato le straordinarie capacità di adattamento del rame. Anche in questo settore i prestiti provengono da: Fondazione MAXXI, MAXXI Architettura, Roma; Fondazione Aldo Rossi, Milano; Fondazione Renzo Piano, Genova; Studio d’architettura Herzog & de Meuron, Basilea; Steven Holl Architects, New York.