Prima volta a Cersaie per il brand leader del settore cucine, che investe nell’arredo bagno e stringe i rapporti con la distribuzione specializzata. Intanto all’estero si moltiplica il business del contract. Intervista all’AD Fabiana Scavolini: “Cresciamo in maniera costante e resteremo indipendenti”.
Debutto in grande stile a Cersaie per Scavolini, presente per la prima volta al salone della ceramica con l’obiettivo di stringere i rapporti con la distribuzione specializzata e potenziare la linea bagno, lanciata nel 2012 e finora distribuita principalmente tramite la propria rete distributiva. “La fiera bolognese – racconta Fabiana Scavolini, amministratore delegato del gruppo – è una vetrina di eccellenza per raggiungere i negozi specializzati e i professionisti dell’ambito idrotermosanitario. Saremo presenti con una vasta offerta di soluzioni Scavolini Bathrooms e alcune novità tra cui il programma bagno Diesel Open Workshop e la collezione KI firmata Nendo, della quale presenteremo gli ambienti cucina, living e bagno che hanno raccolto ottimi riscontri a Milano. La nostra ‘prima’ al Cersaie sarà sostenuta da una campagna di comunicazione diffusa in città attraverso i taxi brandizzati, proprio come abbiamo fatto durante la design week a Milano e per l’inizio del Giubileo a Roma”.
Che risultati vi sta offrendo il 2016?
Il trend di crescita registrato in questi primi sei mesi è di circa il 10%. Un risultato raggiunto grazie all’Italia, che contribuisce per l’80% al totale dei ricavi, e attraverso i principali mercati esteri che sono America del Nord ed Europa; siamo presenti in Gran Bretagna con una filiale e attualmente non notiamo ripercussioni negative post Brexit. Una crescita importante che ci fa intravedere una chiusura d’anno più che positiva, a conferma della nostra posizione di leadership del settore, nonché di prima realtà italiana in termini di esportazione di cucine componibili.
State valutando l’apertura a partner finanziari per sostenere la crescita?
Pensiamo di non averne bisogno, perché la crescita aziendale è sempre stata graduale e ottenuta con i nostri mezzi. Per il futuro nulla si può escludere, ma non esistono programmi di apertura a capitali esterni né a medio né a lungo termine.
Che evoluzioni ci sono nel canale contract?
Una delle ragioni per cui siamo entrati nell’arredo bagno è stata proprio la richiesta pervenuta dal canale contract, al quale offriamo una gamma completa di soluzioni anche per la cucina e il living. Il contract è in crescita e ci ha permesso di realizzare forniture prestigiose, come le 250 esclusive cucine altamente tecnologiche realizzate su misura e personalizzate dal genio visionario di Jeffrey Beers, consegnate a inizio anno per la torre residenziale One West End di Manhattan.
Come gestite la produzione dell’ambiente bagno?
Tutta internamente, così come avviene per le cucine. Abbiamo due stabilimenti contigui, con unico ingresso, dove operano 550 dipendenti, a cui si aggiungono i 100 addetti di Ernestomeda, l’altra azienda del gruppo. Avete scelto Carlo Cracco come testimonial delle vostre cucine: un primo bilancio? Più che positivo! La prima parte della campagna adv ha registrato un ottimo successo, un gradimento di pubblico veramente notevole, che ci ha permesso di consolidare con grande efficacia la nuova architettura della marca: non più identificata unicamente nel prodotto cucina, ma anche protagonista nel mondo living e bagno. La campagna prevede più soggetti che saranno on air sino a metà Ottobre. Ad Agosto è partito il secondo spot. Sarà il nostro volto per diverso tempo, per quanto sia un po’ difficile ipotizzare una collaborazione lunga 17 anni come quella con Lorella Cuccarini!
di Luca Zappi