Aprirà le porte martedì 4 aprile la 56esima edizione del Salone del Mobile di Milano, negli spazi di Fiera Milano Rho. Oltre 200mila metri quadri di superficie netta espositiva e più di 2mila espositori di cui circa 650 i designer del SaloneSatellite, quest’anno alla 20esima edizione, con un 34% di aziende estere.
Il Salone Internazionale del Mobile e il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo ospiteranno oltre 1.400 espositori distribuiti su più di 150mila metri quadri; Euroluce, invece, porterà in fiera 485 espositori dei quali il 48% esteri su 39.619 metri quadri. Workplace3.0 vedrà 101 espositori dei quali il 39% esteri su oltre 10mila metri quadri. Al SaloneSatellite parteciperanno circa 650 designer provenienti da diverse scuole internazionali di design su circa 3mila metri quadri.
“Il Design è uno stato a sé. E Milano è la sua capitale” recita il pay off della campagna di comunicazione italiana. “Il Salone del Mobile è il polo di attrazione dell’innovazione e al tempo stesso deve essere un esempio di per sé di continua capacità di innovare i suoi contenuti e il suo modo di
comunicare al mondo mantenendo ben salda la reputazione del marchio. Designer e progettisti trovano solo a Milano un unicum di creatività e capacità industriale di interpretarla e rappresentarla. Per questo l’appuntamento del Salone diventa imprescindibile per tutti coloro che devono trovare ispirazione e al tempo stesso presentare la propria creatività – afferma il presidente del Salone del Mobile Claudio Luti. Proprio per questa potenza attrattiva il Salone del Mobile è una grande risorsa per il Sistema Italia concentrando in un unico momento (la settimana di aprile) e in un unico luogo (Milano) l’eccellenza innovativa di pensiero e di prodotto. Oggi non possiamo più pensare al Salone solo come una fiera, che pure deve mantenere la sua funzione commerciale, ma il mercato ci chiede e ci impone di tenere alto lo sguardo verso la rappresentazioni di eventi esperienziali che trasmettano emozioni e facciano un po’ sognare lasciando indelebile la memoria di un momento, di un oggetto, di un incontro, anche di un business”.
Dopo il lancio con successo alla scorsa edizione di xLux – il settore dedicato al lusso senza tempo riletto in chiave contemporanea – il Salone continua il suo percorso di rinnovamento con un nuovo format per il mobile e complemento classici, nei padiglioni 2 e 4, che a partire dall’estensione del nome in Classico: Tradizione nel futuro propone un layout più omogeneo ed equilibrato iù omogeneo ed equilibrato. Una “promenade” centrale accompagnerà il visitatore in un ambiente che attinge a valori quali patrimonio di conoscenza, artigianalità, maestria nell’arte di realizzare mobili e oggetti in stile classico.
Ad accompagnare questa nuova visione, la riproduzione di una piccola e sofisticata mostra ideata da Simone Ciarmoli e Miguel Queda: un “Magazzino”, dove pezzi di arredo e complemento classici vivono nella tradizione del futuro. Una piccola sala teatro ripropone ai visitatori l’emozionante corto Before Design: Classic del pluripremiato regista Matteo Garrone. Un’emozione che non finisce mai, continua nel tempo e si proietta nel futuro.
Le biennali Euroluce e Workplace3.0 proporranno il meglio del mercato meglio dell’illuminazione con una gamma di proposte che spazieranno dai dai prodotti decorativi a quelli illuminotecnici mentre per l’ufficio il focus sarà la riflessione sul cambiamento dell’ambiente di lavoro.
Ad affiancare l’offerta commerciale due eventi in fiera dedicati alle due biennali: alla luce è dedicato il progetto DeLightFul (Design Light Future) a cura di Studio Ciarmoli Queda e sarà accompagnato da un corto d’autore ispirato al fantasy firmato e firmato dal regista Matteo Garrone.
L’altro evento, A Joyful Sense at Work a cura di Cristina Cutrona racconta la visione dello scenario evolutivo dell’ambiente ufficio del futuro, rifondando con contenuti innovativi la teoria della progettazione del prodotto ufficio e degli spazi lavorativi attraverso 4 installazioni, ciascuna rappresentativa delle specificità culturali dell’area di provenienza dei quattro architetti internazionali Studio O+A di Primo Orpilla e Verda Alexander Alexander (Stati Uniti), Ahmadi Studio di Arash Ahmadi (Iran), UNStudio di Ben van Berkel e di SCAPE di Jeff Povlo(Olanda) e Studio 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo (Italia) che li firmano: America, Asia ed Europa.