Come un anno fa, Antonio Verderi è arrivato a Shanghai dopo un lungo tour in Asia che ha confermato le potenzialità del mercato orientale per la sua Oluce. L’imprenditore milanese parla di “zone in grandissima crescita” a livello residenziale, con prezzi al metro quadrato che a Ho Chi Minh City hanno ormai raggiunto i livelli di Hong Kong. Quanto alla Cina, la quota rappresentata dal più popoloso Paese mondiale sul giro d’affari dell’azienda è ancora a una cifra, tra il 5 e il 7%, ma nell’ultimo anno è raddoppiata. Il Salone di Shanghai ha dato ulteriore impulso a questo business.
“Se durante la scorsa edizione della fiera avevamo ottenuto tre contatti utili nei tre giorni, questa volta siamo a trenta contatti nella sola prima giornata, identificabili in dealers che vogliono inserire un nostro corner all’interno dei loro punti vendita. Ciò rende l’idea delle proporzioni di questo paese, che sono gigantesche”, spiega Verderi a Pambianco Design. Il partner principale di Oluce in Cina è Domus Tiandi, presente a Pechino e Shanghai e con uno sviluppo in atto anche a Shenzhen. “Porteremo a termine la creazione di una rete composta da una quindicina di subdealers e poi per noi questo mercato si auto alimenterà” scommette l’imprenditore. Avere le carte in regola dal punto di vista delle certificazioni è premiante, in Cina come negli Usa. “Costa, ma alla fine paga. Anche negli Stati Uniti siamo in costante crescita a doppia cifra”.
Il bilancio chiuso a maggio per l’anno fiscale 2016-17 evidenzia un incremento del 15% a circa 4 milioni di euro. Nel primo semestre del nuovo esercizio, la crescita è del +20 percento. “Non vogliamo esplodere, non sarebbe sostenibile un incremento del 50% per un’azienda dalle componenti artigianali fortissime e i cui prodotti sono realizzati tutti nell’arco di 50 chilometri da Milano. Ci piace continuare a proporre cose belle e ben fatte”, sottolinea il titolare dell’azienda con sede a San Donato Milanese.
Tra le iniziative in corso spicca la conferma dei Progetti di tesi con lo Ied di Roma, percorso di tutoring già avviato quest’anno con una classe e che ha dato forma a prodotti inseriti in collezione e firmati dagli studenti. “Diamo la possibilità a ragazzi di vent’anni di creare un prodotto, dalla fase prototipale alla produzione seriale. Ci piace far emergere in loro dei sentimenti fortissimi, la voglia di confrontarsi e di mettersi in gioco. Diamo spazio alle idee”, commenta Verderi. A questo filone si affianca la realizzazione di pezzi celebrativi delle icone di Oluce, come la riedizione speciale per i 40 anni della Atollo, autentica icona disegnata da Vico Magistretti e da cui tuttora dipende il 15% del business complessivo dell’azienda. In prospettiva, l’intenzione di Verderi è quella di riprendere alcuni dei temi che la sua azienda ha sviluppato nel corso degli anni Cinquanta.