Nessun accordo raggiunto con i sindacati. Natuzzi, l’azienda che produce mobili imbottiti con stabilimenti in Puglia e Basilicata, come riportato dal Sole 24 Ore, ha deciso di procedere unilateralmente chiedendo al ministero del Lavoro la proroga della cassa integrazione per 1.550 lavoratori fino al 16 ottobre 2015, senza rotazione e senza anticipo dall’azienda. La richiesta, formalizzata nei giorni scorsi, lascia a casa quasi i due terzi dei 2.400 lavoratori coinvolti nel precedente decreto di Cigs scaduto ieri.
Esito negativo anche per la richiesta avanzata allo Sviluppo Economico di far aumentare la produttività e ridurre il costo del lavoro, necessari per consentire il rientro delle lavorazioni Natuzzi oggi in Romania. Ma le Rsu di stabilimento si sono opposte, prendendo in contropiede Paolo Acciai, segretario nazionale Filca e Cisl che ha definito “inspiegabile” questo atto poiché va contro l’interesse dei lavoratori.
Il gruppo pugliese dei divani ha registrato, nel primo semestre 2014, un arretramento del 6,1% del fatturato a 211,1 milioni su anno, e della redditività con una perdita di 24,5 milioni, cresciuta dell’11,6%. Il patron Pasquale Natuzzi attribuisce il calo del fatturato a ritardi di produzione in Cina e inefficienza produttiva in Italia, unitamente all’effetto cambi che ha inciso negativamente nella misura del 3,35%.