Porada reagisce bene alla crisi. “In effetti, dal 2009 a oggi, abbiamo più che raddoppiato il fatturato” spiega Alessandro Allievi, direttore commerciale dell’azienda di Cabiate (Como) fondata nel 1968 dalla famiglia Allievi e che prende il nome dalla zona industriale a cavallo tra i territori comunali di Meda e Seregno, dove si trova lo stabilimento ormai ai limiti della capacità produttiva. “Non possiamo continuare a crescere con questo passo, dobbiamo consolidare ed eventualmente valutare un ampliamento”.
Il passo è evidenziato dai dati del 2016. In attesa del bilancio ufficiale, Porada stima una chiusura oltre i 20 milioni di euro contro i 19,3 del precedente esercizio, quando però sui conti incideva per almeno due milioni una commessa rilevante del canale contract, mentre il fatturato dello scorso anno è stato realizzato unicamente con la produzione standard. L’export genera l’85% dei ricavi, con Gran Bretagna e Russia come principali mercati di destinazione e con una forte crescita in Cina, dove negli ultimi due anni sono stati inaugurati sei negozi monomarca in collaborazione con un partner locale. Il più recente fronte aperto dall’azienda è quello africano. “L’Africa – commenta Allievi – è perlopiù un mercato da contract e ville con consegna chiavi in mano, ma ci sta anche arrivando qualche richiesta di apertura di showroom”.
Quanto all’Italia, storicamente non determinante per Porada (“Fin dai tempi di mio nonno, che fondò la società, siamo stati export oriented” dice Allievi), la situazione sta diventando interessante per l’attivismo dei rivenditori italiani che iniziano a guardare all’estero anche a livello progettuale. “Negli ultimi anni – evidenzia l’esponente di terza generazione aziendale – la nostra collezione ha fatto un buon salto di qualità, con lavorazioni sempre più complesse su legno massello e con il contributo di un team di designer esterni a supporto del nostro ufficio interno. Il tutto mentre si è ampliata la produzione in legno massello: dalle sedie ai mobili d’ingresso, fino alla zona living, dove da un paio d’anni abbiamo introdotto i divani, e agli armadi. Restiamo fuori soltanto dalle cucine, che pure abbiamo inserito in alcuni progetti contract. L’imbottito, in particolare, sta funzionando molto bene”.
Tra gli investimenti fissati per accompagnare la crescita del brand spicca il piano per l’apertura di un monomarca estero, che si aggiungerebbe allo showroom di Londra, sede di Porada UK. “Non so se riusciremo ad aprirlo entro l’anno. Stiamo valutando una sede tra Parigi, New York o Miami, per attrarre quegli interior designer che ancora non conoscono bene i nostri prodotti” conclude Allievi.