La consueta conferenza stampa di fine anno di FederlegnoArredo, tenutasi questa mattina a Palazzo Clerici a Milano, ha affrontato un tema fondamentale per le aziende italiane del settore legno-arredo: le sfide del 2015. “Il titolo di questa conferenza – ha esordito il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero – ‘insieme si può’ è esemplificativo del nostro lavoro del 2013, un impegno che ha dato i suoi frutti e che intendiamo portare avanti nel 2015”.
I pre-consuntivi 2014 mostrano un fatturato del legno-arredo nel 2014 è stato di 26,7 miliardi di euro (-2,7% rispetto al 2013) ma si prevede un +1,5% per il 2015. Si stimano 10mila posti di lavoro salvati grazie al Bonus Mobili; per il 2015 per il settore si prevede una sostanziale tenuta sia in termini di numero di imprese sia in termini di numero di addetti (-1%). Rallenta significativamente, quindi, ma prosegue ancora l’erosione della base manifatturiera nazionale con ulteriori chiusure di aziende (-1.600) e perdita di occupati (-3.800) soprattutto nei comparti più dipendenti dal mercato nazionale delle costruzioni.
Continuano a crescere per il quinto anno consecutivo le esportazioni (+2,9%), anche se il trend non riesce a controbilanciare l’ulteriore contrazione del 4,2% del consumo interno apparente. Per il 2015 si prevede un incremento del 5%. “Il 2014 – ha commentato Giovanni De Ponti, direttore generale di FederlegnoArredo – ha dato buoni risultati, anche grazie al bonus mobili riconfermato per il 2015, per il 2015 si prospetta uno scenario ottimistico. Sul fronte export, i mercati extra-UE sono cresciuti mentre calano quelli europei, la Spagna in primis. Ciò significa che le imprese italiane restano competitive a livello internazionale”.
I principali mercati in cui le aziende italiane hanno esportato nel 2013, e in previsione nel 2014, sono stati: tra quelli consolidati Francia, Russia, Germania, USA, UK, Belgio; tra quelli nuovi Cina, India, Azerbaijan e Libia. Proprio riguardo all’export Marco Fortis, vice-presidente della Fondazione Edison, ha evidenziato come il settore arredo, al contrario di altri settori dell’economia italiana, ha saputo compensare la contrazione in alcuni tradizionali mercati ricercando nuovi sbocchi commerciali. “Esistono ancora mercati tradizionali come gli USA – ha spiegato Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison – che hanno ancora un potenziale immenso per il made in Italy. L’esigenza per le imprese italiane, tradizionalmente di dimensioni medio-piccole, è quella di strutturarsi per poter aggredire sempre più questi nuovi mercati ed essere competitivi a livello internazionale. E il piano del Governo per il made in Italy non potrà sottovalutare uno dei settori più virtuosi come quello del legno-arredo”.
L’andamento del legno-arredo nel 2014 fa emergere quanto fondamentale sia stato per il settore il sostegno del Governo, sia come Bonus Mobili che come Ecobonus, recentemente riconfermati per il 2015, ma anche la recente approvazione del piano per il made in Italy che ha stanziato 220 milioni di euro a sostegno dell’export, fondamentale per la sopravvivenza delle aziende italiane del settore. “Queste scelte di politica industriale – ha concluso Snaidero – permetteranno di recuperare nella spesa finale oltre 1,9 miliardi di euro”.
“Se, come previsto dalla legge di stabilità – comunicano da FederlegnoArredo – gli incentivi saranno confermati, il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno di arresto dell’emorragia della domanda nazionale. Le proiezioni basate sulle previsioni dichiarate dalle imprese associate a FederlegnoArredo (Termometro Vendite) prospettano per il 2015 una crescita del fatturato alla produzione dell’1,5%, trainato dalle esportazioni (+5%), con una stabilizzazione del consumo interno apparente a -0,9%”.