Il legno-arredo italiano, dopo aver generato nel 2016 ricavi per 41 miliardi di euro (+2,2% sul 2015), prosegue la sua crescita anche nei primi tre mesi del 2017 registrando un incremento dell’export del 5%, come emerge dall’indagine realizzata dal centro studi di FederlegnoArredo. Il solo comparto arredamento ha segnato un +4,2%. I mercati che hanno maggiormente trainato i risultati sono stati Russia e Cina, mentre in Europa il primo Paese di riferimento per l’export si conferma la Francia. In totale, nel 2016 la filiera edl legno-arredo ha esportato 15,3 miliardi di prodotti.
Il settore conta 79mila aziende distribuite sul territorio nazionale per un totale di 320mila dipendenti, come riporta il primo Rapporto FederlegnoArredo presentato mercoledì scorso a Milano. Nel documento è stata realizzata una mappatura dettagliata del contributo delle singole regioni italiane nella composizione della filiera.
Chiave della crescita delle aziende, anche in tempo di crisi, è continuare a investire. Secondo Fla, infatti, grazie agli investimenti di oltre il 70% delle imprese, che hanno dichiarato di aver destinato in media l’1,3% del fatturato in ricerca e sviluppo, è possibile oggi tornare ad assumere. “Entro il 2020 – ha dichiarato il presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini – ci saranno 24mila posti di lavoro in più”. In merito alle preoccupazioni occupazionali legate all’Industria 4.0, Orsini aggiunge che “bisogna puntare sulla formazione dei giovani perché saranno richieste nuove professionalità”.
Sul mercato interno è in atto una lieve ripresa delle vendite che si aggira attorno al 3%, soprattutto grazie al bonus mobili attivato nel giugno 2013 che fino a fine 2016 avrebbe generato 4,3 miliardi di fatturato. “Il bonus va rinnovato – ha commentato Orsini -, va recuperato anche il bonus giovani coppie e andrebbe introdotto nel bonus ristrutturazioni anche il comparto porte e pavimenti”.
L’edilizia, che dal 2007 al 2016 ha visto ridursi da 249mila a 40mila i permessi di costruire, intravede un futuro più roseo anche con il nuovo trend delle case in legno la cui quota di mercato rappresenta oggi il 6,4% delle nuove costruzioni. Con un occhio di riguardo per le costruzioni eco-sostenibili e anti-sismiche.
Infine, Orsini e Stefano Bordone, vicepresidente vicario della Federazione, si sono espressi a favore di una stabilità a livello di “sistema Paese” necessario come base per stimolare gli investimenti da parte delle aziende che devono poter vedere dei risultati a lungo termine.