L’edilizia in legno continua a diffondersi in italia grazie ai vantaggi legati al risparmio energetico, all’eco-sostenibilità, alla sicurezza antisismica e alla velocità di costruzione. protagonisti: un consumatore sempre più informato e aziende pronte capaci di prodotti performanti frutto di ricerca universitaria.
Sono oltre 3.400 le nuove abitazioni realizzate in legno in Italia nel corso del 2015, pari al 7% sul totale dei permessi di costruire, ovvero un edificio su 14 per un valore totale di 696 milioni di euro tra residenziale (548 mln) e non residenziale (148 mln). Questi i numeri presentati dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi nel “2° Rapporto case ed edifici in legno”. L’indagine fotografa in maniera dettagliata il mercato degli immobili a struttura in legno costruiti in Italia nel 2015 e il loro valore di produzione, basandosi sull’elaborazione dei dati forniti dalle 248 aziende coinvolte nella ricerca (i principali operatori del settore in Italia). Lo studio commissionato da Assolegno ha fatto emergere un trend in decisa controtendenza rispetto all’edilizia tradizionale, ancora in sofferenza, con un calo del 6,8% degli investimenti in nuova edilizia residenziale nel 2015 rispetto al 2014. L’Italia si posiziona al quarto posto sulla piazza europea tra i Paesi produttori di edifici in legno, dopo Germania, Uk e Svezia, con una quota sul totale della produzione continentale dell’8,6% e una crescita del 9,9% sul 2014, un dato che mostra come l’Italia cresca più della media europea (5,9%).
PERCHÉ SCEGLIERE IL LEGNO?
Le abitazioni in legno hanno diversi punti di forza nei confronti delle tecniche produttive tradizionali. Il primo è la grande velocità sul cantiere che permette di arrivare con una prefabbricazione del 70-80% che consente entro 3 giorni di chiudere la casa, mettere il tetto per poter lavorare comodamente agli interni ed entro 8-12 settimane, di consegnare la casa al cliente. Il secondo punto è l’ecosostenibilità: utilizzo di materiali edili ecologici, il legno in prima linea e il sughero come materiale da isolamento, garantiscono un’alta efficienza energetica. “Per trasportare i materiali di costruzione di una casa Rubner Haus di 100 metri quadri – afferma Martina Winkler, responsabile marketing di Rubner Haus che nel 2016 ha registrato a livello di gruppo un fatturato di 60 milioni di euro con una quota export del 15% – sono sufficienti tre camion, contro i venti di una casa in muratura, con conseguente risparmio di carburante e di emissioni di Co2. La stessa lavorazione del legno richiede un consumo limitato di energia e, se si utilizzano processi di termovalorizzazione per smaltire i residui, l’albero restituisce la Co2 accumulata durante la sua crescita, con un bilancio climatico pari a zero. Tutti i materiali usati per le nostre costruzioni hanno un fabbisogno minimo di energia primaria per la loro produzione. L’impronta ecologica quindi è ridotta al minimo”.
SICUREZZA ANTISISMICA
L’affidabilità delle case in legno è strettamente connessa alla capacità di sfruttare al meglio le caratteristiche del materiale. In particolare, la leggerezza poiché il legno pesa circa il 75% meno del cemento armato. “Questo dato – spiega Winkler – da solo permette già di risolvere il primo problema da affrontare in zona sismica: la riduzione delle sollecitazioni. Il minor peso permette di contenere gli effetti della forza sismica sull’edificio, essendo quest’ultima proporzionale proprio alla massa volumica”. L’elasticità, ovvero la deformabilità del materiale, specie in forma di grossa e piccola orditura, garantisce minore rigidità della struttura, aumentandone la capacità di assorbire in modo più attenuato il movimento sismico, con benefici effetti sul comportamento generale dell’edificio. L’alta resistenza meccanica, ossia la capacità del materiale legno di resistere meglio a sollecitazioni di breve durata e ancor più a quelle istantanee, consente poi a una struttura in legno di sopportare meglio l’improvviso incremento di sollecitazioni che si registra durante l’evento sismico. Essenziale, infine, la capacità di dissipare l’energia: i vari elementi che formano una struttura in legno possono essere facilmente uniti tra loro con giunti che, pur dimensionati per resistere alle forze in gioco, offrono un elevato grado di duttilità, ovvero permettono di dissipare parte dell’energia generata dal sisma, riducendo l’effetto dell’azione sismica cui l’edifico è sottoposto. “Le zone colpite dal sisma, infatti – conclude Winkler – oltre all’Italia settentrionale, sono quelle che ad oggi acquistano più case in legno”.
MINORI COSTI A LUNGO TERMINE
Il tema dei costi è oggetto di dibattito tra i costruttori in legno e i competitor dei materiali tradizionali. “A parità di prestazioni la casa tradizionale costa di più – dichiara Matteo Longetti, responsabile marketing di L.A. Cost -. Quando i costi salgono nell’edilizia in legno non dipende dai materiali o dalle tecniche costruttive, ma dall’approccio dell’acquirente: chi sceglie l’edilizia in legno di norma è una persona che cerca una casa performante sotto tutti i punti di vista, quindi con i migliori impianti sul mercato. La scelta del top di gamma in ogni ambito domestico porta inevitabilmente all’alzarsi del prezzo”. Al di là delle scelte del singolo, a lungo termine, se si considerano i costi di manutenzione e di riscaldamento, l’edilizia in legno può essere più competitiva grazie all’efficienza energetica. “Noi di Rubner – riprende Winkler – realizziamo solo case certificate CasaClima (Agenzia di certificazione della Provincia autonoma di Bolzano, ndr) con uno standard A. I bassi consumi per il riscaldamento incidono molto positivamente sui costi complessivi per l’abitazione. Inoltre, per quanto riguarda il comfort abitativo, le case in legno consentono di essere vissute a circa 1-2 gradi centigradi in meno rispetto alle case tradizionali e un grado di riscaldamento in meno consente il 7% di risparmio sul costo energetico annuo”. le regioni CON più CASE IN legno Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle abitazioni costruite in Italia dalle 248 aziende dell’indagine (per una quota pari al 60% del totale, circa 1.200 abitazioni), si posiziona inaspettatamente al primo posto la Lombardia con il 20% a riprova del fatto che il concetto di casa in legno si è ampliato agli edifici multipiano, seguita da Veneto (18%) ed Emilia-Romagna (15%). “Il Nord Italia già da tempo rappresenta una quota importante dell’edilizia in legno a livello nazionale – spiega Longetti -. Nel nostro caso specifico, essendo localizzati in Umbria, lavoriamo soprattutto con il Centro Italia: Umbria, Lazio, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. Il nostro fatturato, che nel 2016 si è attestato a 3,2 milioni di euro, è realizzato nella quasi totalità su territorio nazionale”. In termini di fatturato generato si evidenzia il peso delle aziende del Trentino Alto Adige al primo posto con il 46% del fatturato degli edifici di legno prodotti nel 2015, seguito dalla Lombardia con il 15% e del Veneto con il 9%.
EXPORT BOOM
“I dati emersi confermano la capacità delle nostre imprese di proporre al mercato soluzioni in grado di raggiungere prestazioni eccezionali in termini di risparmio energetico, sostenibilità, sicurezza antisismica e competitività economica – spiega Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo –. Che si tratti di un edificio adibito a uso privato o di una struttura pubblica, il legno riesce a garantire tempistiche e risultati che lo pongono al di sopra di tutti gli altri materiali per costruzione. E non più solo in Italia”. L’export delle case in legno ha raggiunto nel 2015, infatti, i 43 milioni di euro, in incremento sul 2014 del 112%. “Per il gruppo Rubner – precisa Winkler – i mercati più importanti sono Italia, Austria, Germania e Svizzera. La nostra quota export si attesta al 55%”.
ORMARE PROGETTISTI E CONSUMATORI
“Il mercato e i consumatori si stanno dimostrando competenti – afferma Marco Vidoni, presidente di Assolegno – Il prodotto sta diventando sempre più performante e sicuro grazie alla ricerca portata avanti in collaborazione con le università”. La figura del progettista svolge un ruolo chiave nel passaggio dall’edilizia tradizionale a quella in legno, ma deve dominare adeguatamente la tecnologia e la materia. “Nell’ultimo anno soprattutto – afferma Longetti – ho notato una svolta da questo punto di vista: sono sempre più i clienti a chiedere ai progettisti queste nuove costruzioni e alcuni tecnici stanno quindi approfondendo il discorso”. Per diffondere la cultura dell’uso del legno in architettura e cambiare la mentalità dei consumatori bisogna fare formazione e dimostrare che esistono già diversi edifici multipiano con struttura in questo materiale nelle città italiane. “Mapperemo – anticipa infatti Sebastiano Cerullo, direttore generale di Federlegno Arredo Eventi – con Assolegno gli edifici in legno presenti delle città italiane”.
MULTIPIANO IN LEGNO IN ITALIA
Sono numerosi gli esempi di edifici a più piani realizzati con struttura portante in legno. All’interno del gruppo Rubner, composto da oltre 20 società che complessivamente hanno registrato 375,3 milioni di euro di fatturato nel 2016, c’è la Rubner Holzbau, divisione dedicata alla realizzazione di grandi costruzioni in legno lamellare dalle caratteristiche innovative tra le cui referenze in Italia si trova il complesso residenziale di lusso “Panorama Giustinelli” a Trieste, sviluppato su sei piani realizzati interamente in legno (ad eccezione del vano scale e dell’impianto ascensore). In numeri: 600 metri cubi di legno lamellare, 2.600 metri quadri di pareti esterne in legno, 3.700 metri quadri di pareti interne in legno e 2.800 metri quadri di solai in legno. La struttura portante antisismica in legno è costituita sostanzialmente da pilastri e travi in legno. I singoli solai consistono in travi lamellari disposte in piano, il cui compito è trasferire le sollecitazioni orizzontali alle anime centrali dell’edificio.
Anche L.A. Cost spazia tra differenti tipologie costruttive. “Proprio in questi giorni – conclude Longetti – abbiamo in atto un cantiere per la costruzione di un intero centro commerciale a Viterbo”.
di Paola Cassola