Guggenheim Intrapresæ diventa brand e si dimostra essere ancora un esempio unico e straordinario di Corporate Membership tutta italiana, volta al sostegno di attività culturali dallo stampo fortemente imprenditoriale.
Era il 1992, quando un gruppo di imprenditori italiani e illuminati decisero di unirsi sotto un’unica egida coniugando l’eccellenza del proprio settore con la passione per l’arte della Collezione Peggy Guggenheim e oggi quel progetto, Guggenheim Intrapresæ, compie 25 anni. “Ha un’ispirazione anglosassone, specialmente dei musei americani, che sono dei veri e propri promotori della crescita culturale del Paese e che sempre più spesso coinvolgono imprese e realtà imprenditoriali per sostenere le loro attività” ha affermato Chiara Arceci, Manager for Corporate Development and Advisory Board relations della Collezione Peggy Guggenheim a Pambianco Design. Il carattere innovativo di questa collaborazione tra la realtà museale che occupa il primo posto in Italia per l’arte moderna e contemporanea, e alcune imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy, risiede nella volontà di diventare catalizzatore di cultura, creatività e innovazione. Un luogo incontro e di condivisione per la cultura, come l’ha definito la Arceci, costituito ad oggi da 22 aziende, italiane e internazionali, che riesce a rappresentare un panorama diversificato, vivace, creativo e unito. Pur appartenendo a settori d’impresa profondamente diversi (alta profumeria, interior design, informazione, illuminotecnica, calzature, edilizia, etc), tutte le firme invitate dalla Collezione Peggy Guggenheim condividono gli stessi intenti e valori, si distinguono per il proprio mecenatismo e il contributo consapevole rivolto alla crescita culturale e sociale del proprio territorio di appartenenza e operatività. “Oggi, essere parte di questo gruppo significa poter dialogare con altre aziende che parlano lo stesso linguaggio e che portano il loro contributo per la costruzione di un codice condiviso. Significa anche imparare, acquisire nuovi valori e trasmetterli alle persone che collaborano con l’azienda. E’ un’esperienza entusiasmante.” ha dichiarato a Pambianco Design Giulio Feltrin, Global Showroom Manager di Arper. Il settore del Design è forse uno dei più ricchi nella membership: oltre ad Arper, spiccano infatti nomi come Arclinea, Florim, Mapei, ma anche i tessuti Rubelli e Reggiani Illuminazione.
L’adesione è sembrata ovvia per molte realtà imprenditoriali italiane del settore che hanno rintracciato negli intenti e nella vocazione del progetto le loro stesse basi e propensioni verso la creatività. “Credo che il legame tra il Design e la Collezione Peggy Guggenheim sia molto naturale perché entrambe le realtà dialogano con la creatività” ha indicato infatti la Arceci e proprio trattando di sostegno alla creatività, Gabriele Corte, responsabile Area Italia BSI, una delle più antiche banche svizzere che supporta le attività di Guggenheim Intrapresæ, ha aggiunto: “il privato deve sostenere la cultura, perché senza cultura non c’è società e senza società non c’è impresa”, dando con queste poche parole sempre maggior rilievo al binomio impresa-cultura, che ricopre oggi un ruolo più che mai decisivo nella crescita di un Paese. Le aziende illuminate che fanno parte di questo entourage hanno saputo ben raccogliere l’invito e trasformarlo in motore, come ha affermato infatti a Pambianco Design Stefano Torrenti, AD di Florim: “La ricerca della bellezza e l’istinto creativo che si fonde con la passione, l’abilità manuale e l’innovazione tecnologica sono parte integrante del DNA di Florim. Questo approccio si incontra perfettamente con il progetto Guggenheim Intrapresæ – di cui facciamo orgogliosamente parte – e si concretizza in una collaborazione che promuove attivamente un patrimonio artistico di straordinaria bellezza, unico nel mondo dell’arte moderna e contemporanea. La nostra partnership con la Collezione Peggy Guggenheim ha l’obiettivo di sostenere e creare cultura, anche attraverso eventi che promuovono il concetto del bello ai nostri interlocutori.” Se da una parte quindi, le aziende, definite ‘fabbricatori di cultura’ da Philip Rylands, Direttore della Collezione Peggy Guggenheim, fanno da nutrimento e supporto, allo stesso modo, con il suo venticinquesimo compleanno, Guggenheim Intrapresæ, che dà vita a un proficuo Rinascimento contemporaneo, e che ha una lunga storia alle spalle, si fa ancora più solido diventando un brand: “Siamo stati sollecitati da stimoli più o meno spontanei e abbiamo pensato fosse il momento di fare un passo ulteriore, perché alle nostre aziende piace essere associati al nome della Collezione Peggy Guggenheim e Guggenheim Intrapresæ non è più solo un progetto” ha precisato infine la Arceci, sottolineando così la volontà di crescere numericamente come aziende nell’arco di quest’anno e di consolidare la propria reputazione, assumendo il ruolo di faro e di esempio di buona pratica su scala internazionale.
di Costanza Rinaldi