Il brand di interior visionnaire porta al salone un nuovo concetto di lusso che pone al centro l’etica. Il cuore della collezione sarà idealmente e matericamente green. Le ambientazioni alterneranno vegetazione e digitale, all’insegna della contemporaneità.
Dagli spazi fieristici di Rho allo showroom di Piazza Cavour 3, Visionnaire, dopo aver chiuso il 2016 con la migliore performance di fatturato degli ultimi 11 anni, a 42 milioni di euro (e punta ai 50 per il 2017), partecipa alla design week milanese con numerose proposte firmate da Steve Leung, Alessandro La Spada, il duo Maurizio Manzoni e Roberto Tapinassi e dall’architetto Mauro Lipparini, oltreché dall’ufficio stile della Maison. “Quest’anno siamo al padiglione 5 con uno stand di maggiore metratura, raggiungiamo gli 800 metri quadri, e dalla migliore visibilità – esordisce l’art director della maison Eleonore Cavalli -. Lavoreremo su uno spazio a doppio livello per ospitare al primo piano momenti di incontro con i nostri clienti e di formazione attraverso master class”. Il concept riprende quello che è un processo avviato tre anni fa dall’azienda in collaborazione con Steve Leung, la cosiddetta ‘Re-evolution’, una riflessione sul nuovo significato della parola ‘lusso’. I valori emersi parlano di una preziosità che trascende il prodotto e la manifattura a favore di una dimensione omni-comprensiva che si estende all’intero processo della catena aziendale.
“Un’azienda – prosegue Cavalli – può definirsi operante nel lusso quando garantisce e rispetta determinati canoni di etica del lavoro e di valorizzazione delle risorse umane. In quest’ottica diventa strategico dove si produce e il rapporto con i partner/fornitori. Una partnership virtuosa tesa all’investimento su persone e strumenti per creare una catena di valore che attraversi l’Italia”. A livello progettuale il brand, posseduta al 65,55% dal fondo Ergon Capital, il 18,45% è in mano alla famiglia Cavalli, il 12% è di Alto Partners e il 4% è di Daniele Selleri, interpreta lo spazio inspirandosi al tema ‘Greenery’, non più solo Pantone dell’anno ma simbolo di un riavvicinamento alla natura, alla ricerca del benessere. “Lo spazio arredato non terrà più solo conto della funzionalità ma anche del relax – spiega l’art director -, dovrà creare una sorta di isola felice che favorisca il benessere tramite l’immersione nella natura primordiale. Contrapporremo il ‘selvaggio’ al controllo e alla geometria”. Un concept definito ‘cuore verde’, riproducibile a qualunque latitudine del pianeta. “La nostra proposta – prosegue Cavalli – interpreterà in modo ‘visionario’ il dna del marchio secondo un approccio meno decorativista e più contemporaneo”. L’evoluzione stilistica, che dipende da un’attenta analisi dei mercati che ha fatto emergere questa esigenza, sarà il punto di forza di Visionnaire per proseguire l’internazionalizzazione. “Oggi vendiamo in 60 Paesi nel mondo ma vogliamo espanderci ancor di più. Il primo obiettivo di crescita sono gli Stati Uniti che ci hanno visti negli ultimi tre anni aprire due punti vendita, a Miami e a Los Angeles”. Un mercato importante che con l’elezione di Trump potrebbe prendere una deriva protezionistica con la quale anche l’arredo italiano dovrà confrontarsi. “Reagiremo in base alle nuove direttive commerciali e doganali, perché la nostra intenzione è comunque di esserci”. Uno speciale allestimento attenderà chi in città visiterà lo showroom di Piazza Cavour, dove il progetto ‘Cosmical’ vedrà uno speciale allestimento che metterà in cortocircuito il metalinguaggio digitale e la collezione indoor, con un focus sui nuovi materiali a basso impatto ambientale (legni da foreste certificate, gomme di origine vegetale e tessuti con matrice a fibra naturale), interpretati secondo una palette cromatica legata al mondo dei simbolismi cosmici; nella Wunderkammer infine si rifletterà sul tema del verde, con la mostra personale ‘Genesis’ dell’artista Conrad Jon Godly. Infine, saranno firmate da De Paris le ‘vetrine d’artista’ dello spazio di via Turati 2.
di Paola Cassola