È tutto racchiuso in quel nome, nel quale la dichiarazione d’intenti si palesa in tutta la sua ricercatezza ed eleganza. Dimorestudio è ad oggi uno degli studi d’interior design più rinomati e richiesti in Europa e non solo.
Britt e Emiliano hanno fuso fin dal 2003 la loro comune passione per l’arte, per la moda e per il design, così come l’urgenza estetica di rintracciare in pezzi iconici del passato il carattere degli ambienti del presente: “Per noi l’arte e la moda sono fonti di ispirazione, cosi come l’architettura e il design dagli anni ‘30 agli anni ‘70.” hanno dichiarato a Pambianco Design. L’intelligenza della loro progettualità infatti risiede nel trarre ispirazione dal passato per arrivare a una rielaborazione innovativa che ben s’inserisca nell’inclinazione dell’interior design di oggi. “Quello che facciamo è realizzare progetti d’interior nei quali oggetti iconici convivano con altri di recupero e con nuovi arredi disegnati e realizzati da noi, per meglio creare e plasmare una precisa atmosfera totalmente ‘su misura’.
Cerchiamo sempre di creare un percorso visivo ed emozionale senza tempo” continuano i due designer. Se da un lato la ricercatezza estetica è la loro firma più riconoscibile, dall’altra la capacità di trasmettere la sensazione di appartenenza in ogni ambiente da loro progettato ne è sicuramente la conseguenza più felice. Che si tratti di un progetto residenziale privato o di un intervento per gli spazi interni di Hotel, ristoranti, showroom, il progetto non è mai impersonale o ripetitivo, ma enfatizza la tradizione del luogo, lo arricchisce di citazioni di stile e lo rende fortemente identificabile: “si crea sempre qualcosa di nuovo partendo da spunti del passato, evitando cosi l’effetto ‘museo’. In questo modo passato e contemporaneo coesistono e si bilanciano all’interno degli spazi che progettiamo.” La capacità di proporre ambienti emozionali dove si legge e percepisce il loro segno creativo distintivo è il motivo infatti che li ha portati nel corso degli anni a lavorare per privati ma a dare vita anche a collaborazioni con realtà imprenditoriali internazionali come Hermès, Bottega Veneta, Sonia Rykiel o Boglioli e Frette. La progettualità non cambia: “Quando approcciamo un progetto, partiamo dal contesto, la città, il palazzo, il quartiere, e da quello che trasmette. Il DNA dello Studio non muta a seconda del progetto, quello che cambia è l’approccio dettato dal mood, dal contesto, dal luogo, dal cliente e i suoi desiderata. Il progetto è sempre parte di un puzzle che si compone di elementi diversi tra loro, non è mai fine a sè stesso.” La decorazione è fondamentale tanto quanto il progetto e, secondo la coppia di designer, in questo momento storico è la protagonista assoluta, nei mondi della moda, dell’arte, dell’interior design. In questo senso si inserisce la collezione Progetto Tessuti, iniziata nel 2015, nata dalla necessità del duo creativo di poter affiancare agli arredi dei tessuti importanti che li rappresentassero al meglio. La collezione vedrà la presentazione delle nuove linee durante questa edizione del Salone.
di Costanza Rinaldi