È una delle aziende record nell’export di arredo made in Italy. Cierre Imbottiti, realtà forlivese specializzata nella produzione di divani in pelle, ha chiuso il 2016 con 16 milioni di ricavi generati per il 95% dalle vendite estere, con la Francia primo mercato di destinazione. Il giro d’affari della società guidata dai fratelliAlberto e Stefano Conficconi è suddiviso tra produzioni per gruppi d’acquisto, che incidono per il 55% del turnover, e produzione a marchio proprio, da cui trae origine il rimanente 45 percento. Il punto di forza di Cierre Imbottiti è il rapporto qualità/prezzo: pur operando con rivestimenti in vera pelle, l’azienda riesce a contenere i prezzi retail gestendo direttamente le operazioni di acquisto della materia prima a livello internazionale, compito spettante a Stefano, e affidando la trasformazione a concerie terziste del Veneto. “In questo modo – afferma Alberto Conficconi, anima commerciale della famiglia – limitiamo il ricarico e controlliamo la qualità delle nostre pelli fin dallo stato grezzo. È un vantaggio, ma puoi farlo solo se possiedi il know how in materia. La pelle è un mondo, che noi presidiamo offrendo quindici articoli diversi partendo da origini differenti e proponendo non solo variazioni di colore, ma anche di mano, rifinizione, gusto e risultato finale”.
Un capitolo a parte meritano gli investimenti tecnologici operati negli anni da Cierre Imbottiti, che si vanta di esser stata la prima azienda a inserire nel settore dell’imbottito i macchinari Lectra per il taglio automatico dei materiali. “Vent’anni fa – aggiunge Conficconi – abbiamo operato in modo da garantire, in netto anticipo sui tempi, la tracciabilità di ogni fase produttiva, che costituiva un mio pallino personale fin dai tempi dell’università. Gli investimenti sono stati costanti, naturale conseguenza del fatto che lavoriamo fin dagli anni Settanta con gruppi d’acquisto europei poco inclini a tollerare errori. Oggi la percentuale di resi e contestazioni di Cierre Imbottiti è al livello dello zero virgola zero zero… Se c’è stato un errore, a cui poniamo riparo, è quasi sempre del cliente”.
Oltre alla Francia, che acquista prevalentemente il prodotto destinato al private label, i mercati chiave dei fratelli Conficconi sono la Germania, dove invece opera perlopiù con l’home brand, gli Stati Uniti e alcuni paesi asiatici. A livello distributivo, Cierre ha privilegiato il canale retail creando partnership con dealer orientali che le hanno permesso di aprire una decina di corner all’interno dei loro negozi. “Paradossalmente – conclude Alberto Conficconi – come brand siamo noti più in Asia che in Europa”.