Carlotta de Bevilacqua, la “signora della luce”, sale sul palco del secondo Design Summit accompagnata dallo sguardo attento di Ernesto Gismondi, marito e fondatore di Artemide, presente in prima fila. Il suo intervento in veste di vicepresidente unisce un doveroso excursus tra la storia dell’azienda che ha segnato tappe fondamentali dell’approccio-design nell’illuminazione, partendo dalle prime collaborazioni con maestri quali Giò Ponti e Vico Magistretti fino alla partnership con Michele De Lucchi e alle collaborazioni con brand come Mercedes Benz, con una realtà attuale sempre più fondata sulla progettazione, da cui dipende il 55% del fatturato aziendale (124 milioni di euro nel 2015).
“Sappiamo creare relazioni progettuali con architetti, top brand e altre situazioni culturali che ci permettono di poter progettare assieme, con esiti straordinariamente innovativi” afferma de Bevilacqua. “Possediamo una grande competenza tecnologica e innovativa, che sa tradurre in nuove idee larivoluzione in atto. Attraverso i nostri cinque stabilimenti, riusciamo a interpretare anche richieste be-spoke da parte dei clienti”. Il termine “rivoluzione” ritorna spesso durante l’intervista pubblica condotta da Enrico Mentana. E non si tratta soltanto di passaggio al led o di contenuti tecnici, ma anche di una forma diversa di interpretare il concetto stesso della luce.
Quanto al contract, il sorpasso sul canale retail è fatto recente, conseguenza diretta della volatilità dei mercati da un lato e del rafforzamento della partnership con aziende e progettisti dall’altro. “Per noi non costituisce un problema, perché l’azienda è focalizzata sull’uomo, ovunque egli si trovi, e sull’ambiente”. Ciò comporta investimenti per aprire filiali estere, giunte a 16, e showroom, 55 nel mondo. E l’Italia? “Pesa per il 25% nel fatturato e, lo dico con molto orgoglio, quest’anno si sta rivelando clamorosamente positiva. Ascoltare ciò che accade nel mondo ci offre una grande forza, ma poi è l’Italia il luogo del progetto. Tutto accade qui”.
E a proposito di futuri progetti, ecco l’idea di Artemide per la quotazione in Borsa. “Chi vivrà vedrà. Ernesto Gismondi è sempre molto curioso, e il tema è sempre aperto, ma per noi non risulta attuale” conclude de Bevilacqua.