Prende il via questo mese il progetto di completamento del Museo Bailo, dove trova stabile accoglienza la prestigiosa collezione civica delle opere di Arturo Martini, oltre che di Gino Rossi e di Giovanni Barbisan.
Arper ha contribuito all’iniziativa investendo nell’opera di restauro. “È importante poter investire parte dei guadagni della nostra azienda restituendoli al territorio in cui ci troviamo contribuendo a iniziative come questa – ha commentato Claudio Feltrin, presidente di Arper – Siamo affezionati alla città di Treviso e crediamo nell’importanza di attivare sinergie tra pubblico e privato. Bisogna agire in nome dell’orgoglio di appartenenza al territorio”. Arper organizzerà visite guidate al museo per la propria clientela contribuendo, così, a diffonderne la conoscenza.
“Il progetto completa la prima fase di restauro, partita nel 2010 e conclusasi nell’ottobre del 2015 – spiega l’architetto Marco Rapposelli di Studiomas architetti – Il nuovo progetto di restauro consentirà di continuare lungo il percorso di ampliamento avviato. Il percorso museale verrà esteso e rinnovato e sarà possibile completare la dotazione di servizi per il pubblico, avvicinando così ancor più il museo alla città”. “L’obiettivo – aggiunge il presidente del museo Emilio Lippi – è di creare spazi per le collezioni permanenti, temporanee e per gli eventi culturali”.
“È impossibile vedere questi spazi senza immaginare come sarebbero se potessero esprimere appieno la bellezza che custodiscono. Il Museo Bailo può così essere restituito alla città, perché la cultura e la storia sono le fondamenta della nostra identità e noi possiamo lavorare affinché la conoscenza diventi comune. La cultura è uno strumento fondamentale per sostenere l’economia della nostra regione. Abbiamo un patrimonio inestimabile, è nostro dovere valorizzarlo e imparare a comunicarlo al meglio”, ha concluso Feltrin.