C’è un territorio composto da 10 comuni, che si estende per una superficie di 90 kmq tra due province (Como e Monza Brianza), abitato da 200mila persone, in cui sono insediate quasi 2.000 aziende del settore legno, arredo e design. Questi comuni, insieme, hanno deciso di accettare una serie di sfide per agganciare la ripresa e rilanciare un distretto produttivo di assoluta eccellenza.
Si tratta di Brianza Experience: un accordo siglato agli inizi del 2014 dai Sindaci di Lissone, Cantù, Carugo, Cabiate, Figino Serenza, Giussano, Lentate sul Seveso, Mariano Comense, Meda e Sovico per sottolineare la consapevolezza delle loro amministrazioni comunali che, pur realizzando ancora un PIL locale aggregato di oltre 3,5 miliardi di euro, pagavano e pagano ancora un prezzo importante alla crisi, con aziende che chiudono e perdite di posti di lavoro.
Nel raggio di 25 km è possibile trovare le soluzioni per ogni problema di arredo: dalla semplice abitazione al grande albergo, dalla scuola alla nave, passando per aeroporti, ospedali, teatri, uffici e grandi complessi edilizi.
Attraverso l’opportunità dei finanziamenti messi in campo da Regione Lombardia e dal sistema camerale con i bandi per l’attrattività collegati ad Expo 2015, Brianza Experience ha realizzato Brianza Design District, una piattaforma digitale in cui tutti gli elementi del “saper fare” sono declinati e raccontati. Un portale con il Grand Tour dei luoghi della produzione. Una modalità innovativa per iniziare a definire un più ampio progetto di place branding capace di generare nuovi stimoli per l’attrattività territoriale sia per le imprese sia per gli investitori internazionali. Promuovendo così, al tempo stesso, una nuova forma di turismo esperienziale dove insieme alle classiche mete turistiche trovano posto e specificità le fabbriche, i laboratori e le botteghe.
Sotto le insegne del #brianzadesigndistrict si raccolgono, ad oggi, oltre 180 aziende, dai piccoli artigiani ai grandi gruppi industriali.
La sfida collettiva è riuscire a costruire nuovi sistemi di governance sovralocali capaci di rispondere ai bisogni e alle necessità dei territori. Infatti, anche solo per accedere ai fondi strutturali della programmazione europea del piano Junker “Europa 2020” (quasi un miliardo di euro) per lo sviluppo e la crescita servono coesione e capacità di rete straordinarie.